Nel prossimo capitolo (due) analizzerò quello che è stato definito potenziale micro della mobilitazione e valuterò se le italiane e gli italiani sono diventati nel corso della crisi più disponibili alla protesta, se abbiano maturato insoddisfazioni politico-sociali e se siano cambiati le determinanti della disponibilità alla protesta rispetto al passato. Questo capitolo si baserà interamente sui sondaggi di opinione della European Social Survey (ESS), che ci permettono una comparazione diacronica ma anche tra l’Italia ed altri paesi europei, tra cui la Spagna. Sarà in questo capitolo che discuterò la pertinenza di parte delle ipotesi H1e H2. Il terzo capitolo si sofferma invece sull’arena della protesta vera e propria e valuta l’impatto su di essa delle dinamiche relazionali, a loro volta influenzate dalle percezioni e identità collettive, tra attori e eventi della protesta e le altre arene di azione della società civile e dello stato: in particolare il sistema di rappresentanza degli interessi e il sistema partitico. Attraverso una analisi degli eventi di protesta individuati da articoli di giornali e codificati per l’analisi quantitativa, qui si analizzerà sia il formato dell’arena della protesta sia la meccanica, in una prospettiva diacronica lungo tutto l’arco di tempo selezionato, dal 2009 al 2014. L’aspetto relazionale sarà approfondito anche attraverso i risultati qualitativi di interviste in profondità con attivisti e testimoni-chiave del periodo di osservazione selezionati sulla base della estrazione e identità politica dei gruppi e organizzazioni dentro i quali hanno militato. Da queste interviste emergerà anche una prospettiva comparata, in primo luogo con la Spagna e la Grecia, della protesta. Infine le identità politica, le forme di azione e le chiavi interpretative della protesta saranno approfondite attraverso una selezione di documenti autoprodotti di gruppi e organizzazioni maggiormente coinvolti nell’arena della protesta. Essendo interamente basato sull’analisi meso della protesta, in questo capitolo si controllerà la pertinenza di tutte le ipotesi elaborate. Il livello individuale dell’arena della protesta sarà invece indagato nel capitolo quattro. Ciò è stato possibile grazie all’uso di dati ricavati da sondaggi a partecipanti in concrete proteste collettive (cortei) rappresentative del tipo di protesta anti-austerity del periodo in Italia e Spagna. La comparazione con la Spagna su chi concretamente protesta si svilupperà soprattutto isolando la generazione precaria, perché sicuramente la più colpita dalla crisi. Tra il capitolo tre e il capitolo quattro proverò a dare risposta anche al quesito di ricerca sulla logica di movimento sociale e, soprattutto, a tentare una spiegazione del suo diverso esito in Italia e Spagna. Infine, nell’ultimo capitolo (quinto), quello conclusivo, si discuteranno le diverse dinamiche ed esiti della mobilitazione anti-austerity in Italia in comparazione con Grecia e Spagna e tracceranno le determinanti storico-politiche delle differenze. Se il lettore avrà la pazienza di arrivare fin lì, potrà scoprire che le proteste contro la crisi economiche sono ancora in parte figlie della transizione alla democrazia e i suoi lasciti sullo sviluppo della società civile e le tradizioni di movimento.

LA CRISI ECONOMICA E LA PROTESTA. L’ITALIA IN PROSPETTIVA STORICO-COMPARATA (2009-2014)

massimiliano andretta
Primo
2021-01-01

Abstract

Nel prossimo capitolo (due) analizzerò quello che è stato definito potenziale micro della mobilitazione e valuterò se le italiane e gli italiani sono diventati nel corso della crisi più disponibili alla protesta, se abbiano maturato insoddisfazioni politico-sociali e se siano cambiati le determinanti della disponibilità alla protesta rispetto al passato. Questo capitolo si baserà interamente sui sondaggi di opinione della European Social Survey (ESS), che ci permettono una comparazione diacronica ma anche tra l’Italia ed altri paesi europei, tra cui la Spagna. Sarà in questo capitolo che discuterò la pertinenza di parte delle ipotesi H1e H2. Il terzo capitolo si sofferma invece sull’arena della protesta vera e propria e valuta l’impatto su di essa delle dinamiche relazionali, a loro volta influenzate dalle percezioni e identità collettive, tra attori e eventi della protesta e le altre arene di azione della società civile e dello stato: in particolare il sistema di rappresentanza degli interessi e il sistema partitico. Attraverso una analisi degli eventi di protesta individuati da articoli di giornali e codificati per l’analisi quantitativa, qui si analizzerà sia il formato dell’arena della protesta sia la meccanica, in una prospettiva diacronica lungo tutto l’arco di tempo selezionato, dal 2009 al 2014. L’aspetto relazionale sarà approfondito anche attraverso i risultati qualitativi di interviste in profondità con attivisti e testimoni-chiave del periodo di osservazione selezionati sulla base della estrazione e identità politica dei gruppi e organizzazioni dentro i quali hanno militato. Da queste interviste emergerà anche una prospettiva comparata, in primo luogo con la Spagna e la Grecia, della protesta. Infine le identità politica, le forme di azione e le chiavi interpretative della protesta saranno approfondite attraverso una selezione di documenti autoprodotti di gruppi e organizzazioni maggiormente coinvolti nell’arena della protesta. Essendo interamente basato sull’analisi meso della protesta, in questo capitolo si controllerà la pertinenza di tutte le ipotesi elaborate. Il livello individuale dell’arena della protesta sarà invece indagato nel capitolo quattro. Ciò è stato possibile grazie all’uso di dati ricavati da sondaggi a partecipanti in concrete proteste collettive (cortei) rappresentative del tipo di protesta anti-austerity del periodo in Italia e Spagna. La comparazione con la Spagna su chi concretamente protesta si svilupperà soprattutto isolando la generazione precaria, perché sicuramente la più colpita dalla crisi. Tra il capitolo tre e il capitolo quattro proverò a dare risposta anche al quesito di ricerca sulla logica di movimento sociale e, soprattutto, a tentare una spiegazione del suo diverso esito in Italia e Spagna. Infine, nell’ultimo capitolo (quinto), quello conclusivo, si discuteranno le diverse dinamiche ed esiti della mobilitazione anti-austerity in Italia in comparazione con Grecia e Spagna e tracceranno le determinanti storico-politiche delle differenze. Se il lettore avrà la pazienza di arrivare fin lì, potrà scoprire che le proteste contro la crisi economiche sono ancora in parte figlie della transizione alla democrazia e i suoi lasciti sullo sviluppo della società civile e le tradizioni di movimento.
2021
Andretta, Massimiliano
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