L’elaborazione di una “scienza del corporativismo” costituisce il pilastro portante del tentativo fatto dal regime fascista per proporsi come “terza via” alternativa al liberalismo e al socialismo. Sul versante ideologico-culturale la soluzione corporativa ha comportato l’articolarsi di una ampia riflessione intorno al superamento dello Stato liberale e dell’economia di mercato, mentre sul versante politico-istituzionale ha dato luogo a complesse linee di dibattito e di intervento per la radicale rivisitazione del diritto pubblico, della disciplina giuridica riguardante i rapporti di lavoro e delle modalità di intervento nell’economia. Come è stato osservato da un’ampia storiografia, la questione del corporativismo si collega direttamente al problema centrale della politica moderna: come conciliare la pluralità di interessi presenti nella società con la costruzione dell’unità di indirizzo dello Stato contemporaneo. Proprio la risposta a questa domanda ha conferito una centralità assoluta alla necessità di predisporre istituzioni finalizzate alla creazione di un nuovo ceto dirigente e alla formazione del personale che avrebbe dovuto operare nello Stato e nelle istituzioni corporative. La creazione all’Università di Pisa, nel 1928, della prima “Scuola di Scienze corporative”, la quale, peraltro, costituì il modello al quale si ispirarono le esperienze successivamente replicate in numerose università italiane rappresentò una delle più rilevanti applicazioni di un disegno più generale chiamato a dare risposta alle esigenze sopra accennate: destinata ai laureati in Giurisprudenza, Scienze politiche, Scienze sociali e Scienze economiche, aveva lo scopo di perfezionare i giovani nelle discipline attinenti all’ordinamento corporativo italiano, e di fornire loro la preparazione specifica per gli uffici direttivi dell’organizzazione corporativa e sindacale. Il volume – che costituisce un primo risultato di una ricerca di più ampio respiro – raccoglie e presenta un insieme di strumenti e di approfondimenti che consentono di pervenire a una ricostruzione meno approssimativa della complessa proposta scientifico-culturale della Scuola pisana, la quale, peraltro, costituì uno dei canali attraverso i quali il dibattito italiano si raccordò alla riflessione che si svolgeva in Europa tra le due guerre sui problemi, le trasformazioni e le contraddizioni delle moderne società industriali.

La Scuola di Scienze corporative dell'Università di Pisa. Studenti, editoria, strumenti

Amore Bianco F.
;
Cini M.
2021-01-01

Abstract

L’elaborazione di una “scienza del corporativismo” costituisce il pilastro portante del tentativo fatto dal regime fascista per proporsi come “terza via” alternativa al liberalismo e al socialismo. Sul versante ideologico-culturale la soluzione corporativa ha comportato l’articolarsi di una ampia riflessione intorno al superamento dello Stato liberale e dell’economia di mercato, mentre sul versante politico-istituzionale ha dato luogo a complesse linee di dibattito e di intervento per la radicale rivisitazione del diritto pubblico, della disciplina giuridica riguardante i rapporti di lavoro e delle modalità di intervento nell’economia. Come è stato osservato da un’ampia storiografia, la questione del corporativismo si collega direttamente al problema centrale della politica moderna: come conciliare la pluralità di interessi presenti nella società con la costruzione dell’unità di indirizzo dello Stato contemporaneo. Proprio la risposta a questa domanda ha conferito una centralità assoluta alla necessità di predisporre istituzioni finalizzate alla creazione di un nuovo ceto dirigente e alla formazione del personale che avrebbe dovuto operare nello Stato e nelle istituzioni corporative. La creazione all’Università di Pisa, nel 1928, della prima “Scuola di Scienze corporative”, la quale, peraltro, costituì il modello al quale si ispirarono le esperienze successivamente replicate in numerose università italiane rappresentò una delle più rilevanti applicazioni di un disegno più generale chiamato a dare risposta alle esigenze sopra accennate: destinata ai laureati in Giurisprudenza, Scienze politiche, Scienze sociali e Scienze economiche, aveva lo scopo di perfezionare i giovani nelle discipline attinenti all’ordinamento corporativo italiano, e di fornire loro la preparazione specifica per gli uffici direttivi dell’organizzazione corporativa e sindacale. Il volume – che costituisce un primo risultato di una ricerca di più ampio respiro – raccoglie e presenta un insieme di strumenti e di approfondimenti che consentono di pervenire a una ricostruzione meno approssimativa della complessa proposta scientifico-culturale della Scuola pisana, la quale, peraltro, costituì uno dei canali attraverso i quali il dibattito italiano si raccordò alla riflessione che si svolgeva in Europa tra le due guerre sui problemi, le trasformazioni e le contraddizioni delle moderne società industriali.
2021
978-88-3339-588-3
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