Attività antropiche sia attuali che pregresse concorrono, insieme a manifestazioni d’origine naturale, alla contaminazione ambientale del fiume Cecina (Toscana centro-meridionale). Analisi chimico-fisiche hanno indicato una contaminazione dei sedimenti e del biota da parte di metalli pesanti tra i quali il mercurio. Oggetto del presente studio è il monitoraggio ambientale attraverso biomarker di genotossicità e funzionalità lisosomale in tre località del suddetto fiume, una delle quali, di controllo, posta in un’area protetta. Bivalvi d’acqua dolce, provenienti dal Lago Maggiore, sono stati posti in gabbie, contenenti ognuna 15 organismi, e trapiantati per 30 giorni nei siti di studio. Gli effetti genotossici sono stati analizzati su cellule branchiali mediante il Test della Cometa ed il Test del Micronucleo per stimare, rispettivamente, le rotture della doppia elica del DNA e la presenza di cellule micronucleate. Il Test del Rosso Neutro, condotto sull’emolinfa, è stato effettuato per valutare la stabilità lisosomale. Le risposte fornite da quest’ultimo biomarker hanno differenziato significativamente (p<0.01) il livello di contaminazione ambientale nei tre siti. I risultati dei test di genotossicità non hanno discriminato le tre stazioni. L’alta percentuale di cellule apoptotiche osservata nei preparati di tutti gli individui potrebbe aver interferito con l’interpretazione dei dati di genotossicità. © 2007 AIOL-SItE. All rights reserved

Utilizzo di bivalvi d'acqua dolce (Unio pictorum) come bioindicatori degli ambienti fluviali. Esperimenti di trapianto nel fiume Cecina

GUIDI, PATRIZIA;SCARCELLI, VITTORIA;FRENZILLI, GIADA;FALLENI, ALESSANDRA;NIGRO, MARCO
2007-01-01

Abstract

Attività antropiche sia attuali che pregresse concorrono, insieme a manifestazioni d’origine naturale, alla contaminazione ambientale del fiume Cecina (Toscana centro-meridionale). Analisi chimico-fisiche hanno indicato una contaminazione dei sedimenti e del biota da parte di metalli pesanti tra i quali il mercurio. Oggetto del presente studio è il monitoraggio ambientale attraverso biomarker di genotossicità e funzionalità lisosomale in tre località del suddetto fiume, una delle quali, di controllo, posta in un’area protetta. Bivalvi d’acqua dolce, provenienti dal Lago Maggiore, sono stati posti in gabbie, contenenti ognuna 15 organismi, e trapiantati per 30 giorni nei siti di studio. Gli effetti genotossici sono stati analizzati su cellule branchiali mediante il Test della Cometa ed il Test del Micronucleo per stimare, rispettivamente, le rotture della doppia elica del DNA e la presenza di cellule micronucleate. Il Test del Rosso Neutro, condotto sull’emolinfa, è stato effettuato per valutare la stabilità lisosomale. Le risposte fornite da quest’ultimo biomarker hanno differenziato significativamente (p<0.01) il livello di contaminazione ambientale nei tre siti. I risultati dei test di genotossicità non hanno discriminato le tre stazioni. L’alta percentuale di cellule apoptotiche osservata nei preparati di tutti gli individui potrebbe aver interferito con l’interpretazione dei dati di genotossicità. © 2007 AIOL-SItE. All rights reserved
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