Come suggeriva Robert K. Merton [1968, tr. it. 2000, 20], la storia della sociologia è poligenetica. Essa non segue un corso lineare, né ha un’origine geografica e storica unica. Piuttosto, è il prodotto di eventi e dinamiche di lungo raggio. È influenzata dalla relazione con altri campi di produzione della conoscenza: la filosofia, anzitutto, e le altre scienze umane e naturali. È facilitata dai mutamenti sociali e dalle crisi prodotte dall’avvento e dalle trasformazioni del capitalismo. Riproduce, inevitabilmente, le differenti tradizioni nazionali dei Paesi ove è stata istituzionalizzata e ha definito un proprio campo distinto ma interdipendente con i campi economici, culturali e politici. Questa breve e quasi banale considerazione mostra come temporalità e storicità definiscano, in forme differenti, l’oggetto, la prospettiva e il contesto spazio-temporale nel quale la disciplina nasce, si sviluppa e si trasforma. Il rapporto fra sociologia e storia, infatti, trascende la stessa esistenza di sottocampi disciplinari specifici, quali la historical sociology e la social science history. Esso va piuttosto a interrogare alcune delle fondamentali certezze che guidano lo sguardo sociologico (e quello storico). Com’è possibile definire leggi indipendenti dal contesto? Qual è il rapporto fra determinazione e contingenza? Quali sono gli spazi di agency individuale e collettiva rispetto alle strutture sociali esistenti? Che ruolo gioca la temporalità nel definire le identità degli agenti sociali e le loro relazioni? Che rapporto intercorre fra dominio e temporalità specifiche, causazione e occorrenza, spiegazione e narrazione?

La sociologia storica tra classici e contemporanei. Temporalità, strutture ed eventi

Luca Corchia
2021-01-01

Abstract

Come suggeriva Robert K. Merton [1968, tr. it. 2000, 20], la storia della sociologia è poligenetica. Essa non segue un corso lineare, né ha un’origine geografica e storica unica. Piuttosto, è il prodotto di eventi e dinamiche di lungo raggio. È influenzata dalla relazione con altri campi di produzione della conoscenza: la filosofia, anzitutto, e le altre scienze umane e naturali. È facilitata dai mutamenti sociali e dalle crisi prodotte dall’avvento e dalle trasformazioni del capitalismo. Riproduce, inevitabilmente, le differenti tradizioni nazionali dei Paesi ove è stata istituzionalizzata e ha definito un proprio campo distinto ma interdipendente con i campi economici, culturali e politici. Questa breve e quasi banale considerazione mostra come temporalità e storicità definiscano, in forme differenti, l’oggetto, la prospettiva e il contesto spazio-temporale nel quale la disciplina nasce, si sviluppa e si trasforma. Il rapporto fra sociologia e storia, infatti, trascende la stessa esistenza di sottocampi disciplinari specifici, quali la historical sociology e la social science history. Esso va piuttosto a interrogare alcune delle fondamentali certezze che guidano lo sguardo sociologico (e quello storico). Com’è possibile definire leggi indipendenti dal contesto? Qual è il rapporto fra determinazione e contingenza? Quali sono gli spazi di agency individuale e collettiva rispetto alle strutture sociali esistenti? Che ruolo gioca la temporalità nel definire le identità degli agenti sociali e le loro relazioni? Che rapporto intercorre fra dominio e temporalità specifiche, causazione e occorrenza, spiegazione e narrazione?
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