Con il supporto del governo italiano e il finanziamento della Fondazione Prada, tra il 2013 e il 2016 Vinzenz Brinkmann e un'équipe di tecnici del Liebieghaus di Francoforte hanno realizzato le copie in bronzo 'interpretate' dei Bronzi di Riace. Tecnologie 3D sofisticate, un'autopsia accurata, la creatività dello scultore Christoph Bergmann hanno prodotto una ricostruzione spettacolare che ha impattato fortemente sull'opinione pubblica. Una ricostruzione sorprendente: il Bronzo B è divenuto un guerriero trace armato di labrys, scudo a pelta e copricapo di pelliccia di volpe artica. Poiché di eroi in costume trace non dovevano essercene molti nella scultura greca del V secolo, il nuovo aspetto ha portato con sé anche una nuova identità: Eretteo (il Bronzo A) ed Eumolpo (il Bronzo B), entrambi di Mirone, «separati per combattere», come li descrive Pausania che li vide sull'Acropoli di Atene. Le copie sono state esposte in varie mostre nel mondo e hanno diffuso questa immagine dei Bronzi presso un pubblico vastissimo: legittimo quindi chiedersi se la ricostruzione sia fondata. Il contributo ripercorre la genesi delle copie e ne discute le soluzioni dal punto di vista iconografico e archeometrico.
Le copie dei guerrieri di Riace di Vinzenz e Ulrike Brinkmann. Una discussione
Curtolo, Maria Vittoria
2021-01-01
Abstract
Con il supporto del governo italiano e il finanziamento della Fondazione Prada, tra il 2013 e il 2016 Vinzenz Brinkmann e un'équipe di tecnici del Liebieghaus di Francoforte hanno realizzato le copie in bronzo 'interpretate' dei Bronzi di Riace. Tecnologie 3D sofisticate, un'autopsia accurata, la creatività dello scultore Christoph Bergmann hanno prodotto una ricostruzione spettacolare che ha impattato fortemente sull'opinione pubblica. Una ricostruzione sorprendente: il Bronzo B è divenuto un guerriero trace armato di labrys, scudo a pelta e copricapo di pelliccia di volpe artica. Poiché di eroi in costume trace non dovevano essercene molti nella scultura greca del V secolo, il nuovo aspetto ha portato con sé anche una nuova identità: Eretteo (il Bronzo A) ed Eumolpo (il Bronzo B), entrambi di Mirone, «separati per combattere», come li descrive Pausania che li vide sull'Acropoli di Atene. Le copie sono state esposte in varie mostre nel mondo e hanno diffuso questa immagine dei Bronzi presso un pubblico vastissimo: legittimo quindi chiedersi se la ricostruzione sia fondata. Il contributo ripercorre la genesi delle copie e ne discute le soluzioni dal punto di vista iconografico e archeometrico.File | Dimensione | Formato | |
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