La globalizzazione trionfante modifica lo scenario giuridico internazionale, alterandone profondamente le articolazioni. Sono gli stessi contenuti e confini dei diritti nazionali e delle rispettive dogmatiche e dottrine a soffrire il mutamento. Dallo Stato nazionale stiamo passando a quello che Patrick Glenn ha chiamato nella sua ultima grande opera lo «Stato cosmopolita ». Ma è uno Stato cosmopolita ancora uno «Stato» in senso proprio? E la scienza giuridica dello Stato nazionale (immersa nella prospettiva giuspositivista) è ancora capace di dar conto, ed operare efficacemente, con concetti che risalgono in buona misura allo statico e «sicuro» universo culturale del diciannovesimo secolo? Glenn non lo crede e segnala ciò che per lui è giusto una rivoluzione di paradigma. È la stessa logica del ragionamento giuridico che va ripensata, abbandonando le certezze essenzialistiche e deduttivistiche del pensiero occidentale (di matrice aristotelica). Quel modello di ragionamento – dice Glenn – veicola categorie formaliste che sono tipicamente quelle dell’ordine statale gerarchico e centralizzato. Ma la globalizzazione sembra condurci al di là di un ordine siffatto e piuttosto esige un pensiero fluido ed aperto, disponibile alla considerazione della defeasibility, della derogabilità della regola d’alta definizione e formalista propria dello Stato nazionale. Questi sono i temi del seminario tenuto dal Professor Glenn, purtroppo recentemente scomparso, all’Università di Catanzaro il 13 novembre 2013, che qui ora si rende disponibile al lettore italiano. In questa lezione è riassunto il punto d’arrivo d’una interrogazione condotta in decenni d’assidua ricerca.
Ripensando il pensiero giuridico. Lo stato e le nuove logiche
GUZZO L M;
2015-01-01
Abstract
La globalizzazione trionfante modifica lo scenario giuridico internazionale, alterandone profondamente le articolazioni. Sono gli stessi contenuti e confini dei diritti nazionali e delle rispettive dogmatiche e dottrine a soffrire il mutamento. Dallo Stato nazionale stiamo passando a quello che Patrick Glenn ha chiamato nella sua ultima grande opera lo «Stato cosmopolita ». Ma è uno Stato cosmopolita ancora uno «Stato» in senso proprio? E la scienza giuridica dello Stato nazionale (immersa nella prospettiva giuspositivista) è ancora capace di dar conto, ed operare efficacemente, con concetti che risalgono in buona misura allo statico e «sicuro» universo culturale del diciannovesimo secolo? Glenn non lo crede e segnala ciò che per lui è giusto una rivoluzione di paradigma. È la stessa logica del ragionamento giuridico che va ripensata, abbandonando le certezze essenzialistiche e deduttivistiche del pensiero occidentale (di matrice aristotelica). Quel modello di ragionamento – dice Glenn – veicola categorie formaliste che sono tipicamente quelle dell’ordine statale gerarchico e centralizzato. Ma la globalizzazione sembra condurci al di là di un ordine siffatto e piuttosto esige un pensiero fluido ed aperto, disponibile alla considerazione della defeasibility, della derogabilità della regola d’alta definizione e formalista propria dello Stato nazionale. Questi sono i temi del seminario tenuto dal Professor Glenn, purtroppo recentemente scomparso, all’Università di Catanzaro il 13 novembre 2013, che qui ora si rende disponibile al lettore italiano. In questa lezione è riassunto il punto d’arrivo d’una interrogazione condotta in decenni d’assidua ricerca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.