Lo studio si concentra su alcuni eccezionali episodi di riutilizzo di manufatti islamici entro grandi costruzioni romaniche toscane. Il grifone bronzeo reimpiegato 'ab antiquo' sul frontone orientale del duomo di Pisa viene riconosciuto sulla base delle fonti come trofeo della spedizione antisaracena di Maiorca del 1115; se ne ipotizza la ricollocazione in tale sede eminente per motivi celebrativi, al contempo individuandone la ricontestualizzazione in chiave cristiana. Il grifone appare inserito al centro di un programma iconografico approntato entro il 1118 e comprendente sculture cantonali dei simboli degli evangelisti disposte a croce agli angoli della basilica, incentrate sul bronzo, che un completo esame iconologico permette di ritenere simboleggiante la doppia natura di Cristo. Con simile operazione, il capitello islamico firmato da Faht viene collocato entro il 1121 al culmine del braccio settentrionale del transetto, a conferma della volontà di rilettura di opere d'arte allogene connessa a queste operazioni. Esso mostra altresì di essere stato studiato dagli artisti attivi alla cattedrale a partire dal 1120, a riprova dell'interesse per queste opere da parte di committenti e artefici medievali. A Lucca, un gallo bronzeo è imposto nel Duecento alla facciata di San Frediano. In questo caso, a causa dell'impossibilità di una lettura simbolica della sua iconografia, esso viene mascherato da banderuola a vento in forma di gallo e reimpiegato per la sua funzione, a riprova della importanza del contenuto iconografico degli oggetti riutilizzati e dell'autocoscienza del valore semantico di queste operazioni.
Prede-reliquie-memorie d’Oltremare e la loro ricezione nella Toscana romanica
ASCANI, VALERIO
2007-01-01
Abstract
Lo studio si concentra su alcuni eccezionali episodi di riutilizzo di manufatti islamici entro grandi costruzioni romaniche toscane. Il grifone bronzeo reimpiegato 'ab antiquo' sul frontone orientale del duomo di Pisa viene riconosciuto sulla base delle fonti come trofeo della spedizione antisaracena di Maiorca del 1115; se ne ipotizza la ricollocazione in tale sede eminente per motivi celebrativi, al contempo individuandone la ricontestualizzazione in chiave cristiana. Il grifone appare inserito al centro di un programma iconografico approntato entro il 1118 e comprendente sculture cantonali dei simboli degli evangelisti disposte a croce agli angoli della basilica, incentrate sul bronzo, che un completo esame iconologico permette di ritenere simboleggiante la doppia natura di Cristo. Con simile operazione, il capitello islamico firmato da Faht viene collocato entro il 1121 al culmine del braccio settentrionale del transetto, a conferma della volontà di rilettura di opere d'arte allogene connessa a queste operazioni. Esso mostra altresì di essere stato studiato dagli artisti attivi alla cattedrale a partire dal 1120, a riprova dell'interesse per queste opere da parte di committenti e artefici medievali. A Lucca, un gallo bronzeo è imposto nel Duecento alla facciata di San Frediano. In questo caso, a causa dell'impossibilità di una lettura simbolica della sua iconografia, esso viene mascherato da banderuola a vento in forma di gallo e reimpiegato per la sua funzione, a riprova della importanza del contenuto iconografico degli oggetti riutilizzati e dell'autocoscienza del valore semantico di queste operazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.