Carlo Michelstaedter era iscritto alla Facoltà di Matematica a Vienna (1905), ma si risolse allo studio delle lettere all’Istituto di Studi Superiori di Firenze. Quell’intreccio di inclinazioni sublimò ne La persuasione e la rettorica (1913), in cui si definisce un metodo matematico di concepire il reale. Nel contributo è individuato lo specimen di tale metodo, cioè il centro logico del concetto di persuasione: l’iperbole equilatera che – proprio ne La persuasione e la rettorica – tende infinitamente a quell’asintoto definito «retta della giustizia». Attraverso lo studio di quella funzione – esplicata in una nota fitta di tecnicismi – nel contributo viene chiarito il nesso fra vita e morte che caratterizza, per esempio, il celebre Canto delle crisalidi (1909). Si illustra infine come la dimensione etica della giustizia, legata alla persuasione nella figura stessa della iperbole, si correli per la prima volta proprio con la persuasione – tramite Eschilo – in un racconto (Amicizia per un cane, 1909) dove tutto e niente (come vita e morte) sono considerati sinonimi.
Iperbole, giustizia e persuasione. Michelstaedter tra logica matematica e principio etico
Diego Terzano
2021-01-01
Abstract
Carlo Michelstaedter era iscritto alla Facoltà di Matematica a Vienna (1905), ma si risolse allo studio delle lettere all’Istituto di Studi Superiori di Firenze. Quell’intreccio di inclinazioni sublimò ne La persuasione e la rettorica (1913), in cui si definisce un metodo matematico di concepire il reale. Nel contributo è individuato lo specimen di tale metodo, cioè il centro logico del concetto di persuasione: l’iperbole equilatera che – proprio ne La persuasione e la rettorica – tende infinitamente a quell’asintoto definito «retta della giustizia». Attraverso lo studio di quella funzione – esplicata in una nota fitta di tecnicismi – nel contributo viene chiarito il nesso fra vita e morte che caratterizza, per esempio, il celebre Canto delle crisalidi (1909). Si illustra infine come la dimensione etica della giustizia, legata alla persuasione nella figura stessa della iperbole, si correli per la prima volta proprio con la persuasione – tramite Eschilo – in un racconto (Amicizia per un cane, 1909) dove tutto e niente (come vita e morte) sono considerati sinonimi.File | Dimensione | Formato | |
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