Un elemento fortemente caratterizzante della trasformazione epocale in corso è costituito dagli effetti delle tecnologie, in particolare delle tecnologie digitali. Esse influiscono su aspetti significativi della persona umana molto più che in ogni precedente cambiamento tecnologico, come ad esempio è avvenuto per la stampa, l'elettricità, il telefono, l'automobile, perché hanno portato la trasformazione non solo sul piano delle attività operative che l'uomo svolge, ma sul suo stesso modo di pensare, di conoscere, di relazionarsi con gli altri. Il cambiamento tecnologico rischia di alimentare quindi la crisi di una visione umanistica centrata sull'uomo, che viene messo ai margini della scena dalle macchine e dall' intelligenza artificiale, assorbito e spersonalizzato nelle connessioni di rete, per sostituirla con una prospettiva centrata sulle tecnologie.. Si tratta di un percorso che ha avuto uno sviluppo filosofico e culturale lungo qualche secolo e che oggi si intreccia con la prospettiva antropologica da ripensare nel nuovo contesto Accanto alla visione che potremmo definire ”umanesimo tecnologico”, una antropologia che mette al centro la persona umana e valuta le implicazioni di integrare le capacità umane con le potenzialità tecnologiche, si diffonde una cultura diffusa, che vede nella tecnologia elementi sostitutivi dell’ uomo e delle sue abilità. Questa seconda prospettiva trova teorizzazione e incentivo nei cosiddetti movimenti trans-umanisti.Di fronte alla transizione epocale in corso, che porta con sé insicurezze e crisi di significato, il “trans-umanesimo diffuso” priva l’ uomo della risorsa del sacro: non la vita umana, ma l’ambiente e le macchine disegnano la perfezione del mondo verso cui tendere, lasciando l’uomo più solo e incerto. Una condizione esistenziale da cui può trarlo invece una prospettiva di umanesimo tecnologico.

UMANESIMO TECNOLOGICO E RECUPERO DEL SACRO DI FRONTE AL POSTUMANESIMO DIGITALE

Andrea Tomasi
2022-01-01

Abstract

Un elemento fortemente caratterizzante della trasformazione epocale in corso è costituito dagli effetti delle tecnologie, in particolare delle tecnologie digitali. Esse influiscono su aspetti significativi della persona umana molto più che in ogni precedente cambiamento tecnologico, come ad esempio è avvenuto per la stampa, l'elettricità, il telefono, l'automobile, perché hanno portato la trasformazione non solo sul piano delle attività operative che l'uomo svolge, ma sul suo stesso modo di pensare, di conoscere, di relazionarsi con gli altri. Il cambiamento tecnologico rischia di alimentare quindi la crisi di una visione umanistica centrata sull'uomo, che viene messo ai margini della scena dalle macchine e dall' intelligenza artificiale, assorbito e spersonalizzato nelle connessioni di rete, per sostituirla con una prospettiva centrata sulle tecnologie.. Si tratta di un percorso che ha avuto uno sviluppo filosofico e culturale lungo qualche secolo e che oggi si intreccia con la prospettiva antropologica da ripensare nel nuovo contesto Accanto alla visione che potremmo definire ”umanesimo tecnologico”, una antropologia che mette al centro la persona umana e valuta le implicazioni di integrare le capacità umane con le potenzialità tecnologiche, si diffonde una cultura diffusa, che vede nella tecnologia elementi sostitutivi dell’ uomo e delle sue abilità. Questa seconda prospettiva trova teorizzazione e incentivo nei cosiddetti movimenti trans-umanisti.Di fronte alla transizione epocale in corso, che porta con sé insicurezze e crisi di significato, il “trans-umanesimo diffuso” priva l’ uomo della risorsa del sacro: non la vita umana, ma l’ambiente e le macchine disegnano la perfezione del mondo verso cui tendere, lasciando l’uomo più solo e incerto. Una condizione esistenziale da cui può trarlo invece una prospettiva di umanesimo tecnologico.
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