Hannah Arendt fuggì dalla Germania nel 1933, quando intuì che l'ascesa al potere di Hitler l’avrebbe costretta a circolare come «cittadina di seconda classe»; a seconda guerra mondiale ormai iniziata, come straniera potenzialmente ostile fu rinchiusa in un campo di internamento nel sud della Francia; fuggendo verso la Spagna, sui Pirenei, sperimentò la «quasi normale vita delle ombre» che gli antichi greci avevano collocato nell'Ade. Arrivata negli Stati Uniti da apolide, con i suoi scritti sul totalitarismo, sulla vita activa e sulla vita della mente ha contribuito a ripensare le premesse e le categorie della teoria politica dopo Auschwitz, il «vero trauma» del XX secolo.

Hannah Arendt

Luca Mori
2021-01-01

Abstract

Hannah Arendt fuggì dalla Germania nel 1933, quando intuì che l'ascesa al potere di Hitler l’avrebbe costretta a circolare come «cittadina di seconda classe»; a seconda guerra mondiale ormai iniziata, come straniera potenzialmente ostile fu rinchiusa in un campo di internamento nel sud della Francia; fuggendo verso la Spagna, sui Pirenei, sperimentò la «quasi normale vita delle ombre» che gli antichi greci avevano collocato nell'Ade. Arrivata negli Stati Uniti da apolide, con i suoi scritti sul totalitarismo, sulla vita activa e sulla vita della mente ha contribuito a ripensare le premesse e le categorie della teoria politica dopo Auschwitz, il «vero trauma» del XX secolo.
2021
Mori, Luca
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