Antonio Gramsci fu arrestato l’8 novembre 1926, nonostante l’immunità parlamentare, e dieci giorni più tardi fu assegnato al confino nell’isola di Ustica, che doveva durare cinque anni. Nel successivo mese di gennaio, però, fu raggiunto da un mandato di cattura che ne determinò il trasferimento nelle carceri giudiziarie di San Vittore. Iniziava così l’istruttoria che lo avrebbe portato, assieme ad altri dirigenti comunisti, al cosiddetto “processone”, che ebbe luogo a Roma dal 28 maggio al 4 giugno 1928 davanti al Tribunale speciale per la difesa dello Stato, la “scure” del regime. Per quanto pesante e tagliente, quella scure non piegò la sua resistenza morale, né riuscì ad impedirgli – come qualcuno auspicava – di pensare.
Gramsci. Prigionia e morte di un antifascista
Luca Mori
2019-01-01
Abstract
Antonio Gramsci fu arrestato l’8 novembre 1926, nonostante l’immunità parlamentare, e dieci giorni più tardi fu assegnato al confino nell’isola di Ustica, che doveva durare cinque anni. Nel successivo mese di gennaio, però, fu raggiunto da un mandato di cattura che ne determinò il trasferimento nelle carceri giudiziarie di San Vittore. Iniziava così l’istruttoria che lo avrebbe portato, assieme ad altri dirigenti comunisti, al cosiddetto “processone”, che ebbe luogo a Roma dal 28 maggio al 4 giugno 1928 davanti al Tribunale speciale per la difesa dello Stato, la “scure” del regime. Per quanto pesante e tagliente, quella scure non piegò la sua resistenza morale, né riuscì ad impedirgli – come qualcuno auspicava – di pensare.File | Dimensione | Formato | |
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