Salì sul patibolo, secondo la testimonianza di un contemporaneo, con “una fermezza non inferiore a quella di Socrate”, facendo presente al boia di avere il collo corto e invitandolo perciò a prendere bene la mira. Era il 6 luglio 1535 ed erano passati meno di sei anni da quando Moro era stato nominato Lord Cancelliere, il 25 ottobre 1529. La sua può pertanto essere considerata una storia esemplare sulla volubilità della fortuna, ma è anche la storia esemplare di un uomo che fece il possibile per difendersi, in condizioni processuali proibitive, senza però agire contro quel che gli suggerivano la coscienza e la fede, mentre sarebbe bastato prestare un giuramento per salvarsi.
Tommaso Moro. La condanna di un utopista
Luca Mori
2019-01-01
Abstract
Salì sul patibolo, secondo la testimonianza di un contemporaneo, con “una fermezza non inferiore a quella di Socrate”, facendo presente al boia di avere il collo corto e invitandolo perciò a prendere bene la mira. Era il 6 luglio 1535 ed erano passati meno di sei anni da quando Moro era stato nominato Lord Cancelliere, il 25 ottobre 1529. La sua può pertanto essere considerata una storia esemplare sulla volubilità della fortuna, ma è anche la storia esemplare di un uomo che fece il possibile per difendersi, in condizioni processuali proibitive, senza però agire contro quel che gli suggerivano la coscienza e la fede, mentre sarebbe bastato prestare un giuramento per salvarsi.File | Dimensione | Formato | |
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