Prove ed indagini sempre più tecnologicamente avanzate, vengono eseguite da alcuni decenni in maniera crescente nel campo della conservazione del patrimonio culturale costituito da beni immobili e mobili. Il ricorso alle tecniche diagnostiche – indicato ma non imposto dalle vigenti normative – è legato a molteplici fattori e richiede la piena conoscenza delle potenzialità e dei limiti delle variegate tipologie di indagine da parte degli operatori, per evitare una possibile incomprensione tra i responsabili degli interventi conservativi di formazione umanistica e gli operatori esperti nell’avvalersi di nuove tecnologie. È proprio per tale motivo che forte è l’esigenza dell’approvazione a livello nazionale e internazionale di specifici “capitolati speciali di appalto”, necessari per definire modalità standardizzate e linee di indirizzo per l’interpretazione delle indagini.
Capitolati speciali per le prove non distruttive
AVETA C
2009-01-01
Abstract
Prove ed indagini sempre più tecnologicamente avanzate, vengono eseguite da alcuni decenni in maniera crescente nel campo della conservazione del patrimonio culturale costituito da beni immobili e mobili. Il ricorso alle tecniche diagnostiche – indicato ma non imposto dalle vigenti normative – è legato a molteplici fattori e richiede la piena conoscenza delle potenzialità e dei limiti delle variegate tipologie di indagine da parte degli operatori, per evitare una possibile incomprensione tra i responsabili degli interventi conservativi di formazione umanistica e gli operatori esperti nell’avvalersi di nuove tecnologie. È proprio per tale motivo che forte è l’esigenza dell’approvazione a livello nazionale e internazionale di specifici “capitolati speciali di appalto”, necessari per definire modalità standardizzate e linee di indirizzo per l’interpretazione delle indagini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.