La Carta di Venezia «costituisce un impegno che nessuno potrà più ignorare e al cui spirito ogni specialista dovrà attenersi, se non vorrà essere considerato un fuorilegge della cultura». Così Piero Gazzola definiva il documento sette anni dopo la promulgazione ufficiale. Roberto Di Stefano, seguendo il maestro Roberto Pane, partecipa, tra i più giovani, ai lavori del Congresso Internazionale del Restauro del 1964.Roberto Di Stefano è stato uno dei protagonisti della politica culturale italiana ed internazionale del secondo Novecento, contribuendo alla formazione di una coscienza civica diffusa del restauro e della conservazione integrata e ha collegato il valore del patrimonio culturale con un diritto dell’umanità che, come tale, andava tutelato: e ciò anticipando i concetti affermati nella Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società.
I principi della Carta di Venezia tra revisioni e verifiche: l’approccio di Roberto Di Stefano
Aveta C
2013-01-01
Abstract
La Carta di Venezia «costituisce un impegno che nessuno potrà più ignorare e al cui spirito ogni specialista dovrà attenersi, se non vorrà essere considerato un fuorilegge della cultura». Così Piero Gazzola definiva il documento sette anni dopo la promulgazione ufficiale. Roberto Di Stefano, seguendo il maestro Roberto Pane, partecipa, tra i più giovani, ai lavori del Congresso Internazionale del Restauro del 1964.Roberto Di Stefano è stato uno dei protagonisti della politica culturale italiana ed internazionale del secondo Novecento, contribuendo alla formazione di una coscienza civica diffusa del restauro e della conservazione integrata e ha collegato il valore del patrimonio culturale con un diritto dell’umanità che, come tale, andava tutelato: e ciò anticipando i concetti affermati nella Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


