Le preoccupazioni derivanti dal cambiamento climatico, la necessità di accelerare verso la transizione ecologica e di riequilibrare il divario socioeconomico e ambientale tra aree forti e aree deboli esigono un maggior impegno dei decisori pubblici verso l’attuazione di politiche innovative orientate alla conservazione della biodiversità, degli ecosistemi, del capitale naturale e alla valorizzazione dei benefici offerti dagli ecosistemi alla società nel suo complesso. In tale ambito, si sta registrando, ormai da più di un ventennio, un crescente interesse nella ricerca sui metodi di individuazione, classificazione, valutazione e monitoraggio dei Servizi Ecosistemici (SE) offerti dai territori con interessanti progressi nel campo della ricerca e, in parte, delle politiche pubbliche. Ulteriori passi vanno certamente compiuti affinché si possa avere un’effettiva integrazione del valore in senso ampio (economico, sociale, culturale) dei SE all’interno dei processi decisionali. In particolare, in molte regioni (tra cui anche la Toscana), non accenna ad arrestarsi il divario socioeconomico tra le aree urbane e le aree montane che, alla luce delle emergenze climatiche, assume un’ulteriore gravità e al tempo stesso una grande opportunità data dal fatto che i territori montani definiti più marginali, assumono un ruolo centrale per l’intero sistema insediativo perché conservano un grande patrimonio di risorse naturali, sociali, territoriali e culturali. Patrimoni da proteggere e potenziare per contribuire alla sostenibilità e resilienza regionale nel suo complesso ma anche da utilizzare con cura e attenzione, quali fonte di nuova occupazione e benessere per le comunità locali anche attraverso l’introduzione di nuovi modelli di governance come il pagamento per i servizi ecosistemici (PES) anch’essi ampiamente studiati dalla letteratura scientifica. I PES sono appunto delle forme di meccanismi per remunerare gli attori che mantengono e migliorano gli ecosistemi. I PES rappresentano un modello di governance sempre più utilizzato nel mondo, soprattutto per la gestione sostenibile dei SE legati alla conservazione delle risorse forestali, alla gestione delle risorse idriche e dell’agro-ambiente. Grazie all’applicazione degli schemi di PES è possibile coinvolgere la società locale e raggiungere obiettivi ambientali e sociali quali, ad esempio, la disponibilità e la qualità dell'acqua, il sequestro del carbonio, la salvaguardia della salute sociale e ambientale, nonché l’occupazione e il reddito soprattutto per categorie sociali che spesso fanno fatica a stare sul mercato (piccoli agricoltori, cooperative di comunità, imprese sociali). Con tali premesse, la ricerca “Montagna, servizi ecosistemici e strumenti di governance in Toscana” promossa da ANCI, finanziata dalla Regione Toscana e svolta dalle università di Firenze, Pisa e del Molise si è posta l’obiettivo di definire una metodologia per sviluppare dei modelli di gestione – ed in particolare di PES – riconoscendo e valorizzando i patrimoni territoriali locali con riferimento a due contesti territoriali della Toscana (Amiata e Mugello), con particolare riferimento ai servizi ecosistemici legati all’acqua. In particolare, la ricerca si è focalizzata su due aspetti: 1. la verifica dell’applicabilità del modello di contabilità del “capitale naturale” e dei servizi ecosistemici (SEEA-EA) a livello di differenti unità territoriali (agroecomosaici, comuni, ambiti paesaggistici del PIT-PPR). Il SEEA EA costituisce un quadro statistico completo per l'organizzazione dei dati sugli ecosistemi e sui SE. Si tratta di registrare su un periodo contabile: l'estensione degli ecosistemi, le loro condizioni e i SE prodotti - in termini fisici e monetari. I dati utilizzati provengono dai principali portali di informazione geografica open source regionali e nazionali. Inoltre, considerando che in Toscana il territorio rurale ha un grande significato culturale e identitario, le valutazioni quantitative secondo il SEEA EA sono state integrate con valutazioni qualitative degli elementi che compongono il paesaggio e delle loro relazioni. - Con i conti dell’estensione sono stati valutati i cambiamenti quantitativi degli ecosistemi nel tempo e nello spazio grazie all’uso di tabelle e mappe. - Con i conti delle condizioni vengono fornite informazioni sull'integrità e la salute degli ecosistemi attraverso l’uso di indicatori presentati in tabelle e in mappe: ad esempio, consumo di suolo, intensificazione agricola, bilancio dell’azoto, erosione potenziale del suolo, diversità delle colture, densità degli elementi seminaturali, frammentazione forestale, modifica della copertura forestale, frane. Inoltre, sono state realizzate valutazioni qualitative della struttura del territorio con rappresentazioni grafiche tridimensionali di porzioni selezionate degli agroecomosaici. - Per quanto riguarda i conti dei SE, sono stati selezionati e valutati nove SE, sulla base dell’analisi della letteratura e dei risultati dell'interazione con gli attori locali: fornitura di acqua, cibo e legname, ricarica degli acquiferi, purificazione dell’acqua, prevenzione del rischio di alluvioni, controllo dell’erosione, sequestro del carbonio e turismo ricreativo. I risultati sono stati presentati sia in tabelle che in mappe. Le tabelle riassumono l'offerta di SE in termini fisici e monetari e consentono di individuare le specificità delle varie parti del territorio e degli agroecomosaici nel fornire un diverso mix di SE. 2. La definizione di strategie e di progetti locali di risoluzione di problematiche ecologico-ambientali tramite l’utilizzo del modello del PES con il coinvolgimento degli attori locali. Tramite lo studio di casi studio nazionali e internazionali sui PES, la lettura degli strumenti di pianificazione l’incontro con gli attori (testimoni privilegiati) nei territori oggetto di indagine, è stato possibile, individuare delle strategie di conservazione / valorizzazione dei patrimoni territoriali e dei servizi ecosistemici che essi offrono da attuare attraverso l’implementazione di “progetti pilota” basati sui PES per incentivare gli agricoltori (e anche altri soggetti come, ad esempio, le cooperative di comunità) ad adottare pratiche e soluzioni per mantenere o migliorare la produzione di SE in un quadro di attenzione per l’ecosistema e le componenti paesaggistiche del territorio. Tutto questo in una logica “win-win” basata sulla gestione consapevole e condivisa dei SE nei confronti dell'ambiente, della società e dell'economia. La ricerca non ha definito nel dettaglio i “progetti pilota”, limitandosi a suggerire delle linee guida all’interno delle quali muoversi per un’eventuale fase di attuazione concreta che, a partire dai dati elaborati nei punti precedenti, dovrebbe prevedere un bilancio economico da investire nei “progetti pilota”. Come messo in evidenza anche nei casi di studio analizzati all’interno del rapporto di ricerca, l’attuazione di un modello di PES esige, infatti, un lavoro rilevante di empowerment e di coordinamento tra gli attori locali che, esulava dalla finalità della ricerca ma, che, grazie al riscontro positivo ricevuto dagli attori coinvolti, crediamo potrà essere sviluppato in un prossimo futuro. In definitiva, la ricerca conferma che, da un lato, le aree montane giocano un ruolo fondamentale per la fornitura di SE essenziali per la sostenibilità dell’intero insediamento e in particolare delle aree più urbanizzate e, dall’altro, mettono in luce come il progressivo indebolimento della loro struttura socioeconomica mini la capacità stesse delle comunità montane di mantenere un adeguato livello quali-quantitativo dell’ecosistema e della possibilità della fornitura di benefici e servizi. La ricerca conferma altresì, la possibilità per la Regione Toscana, così come sta avvenendo in altri contesti regionali nazionali ed europei, di sviluppare modelli innovativi di governance, anche alla luce di recenti evoluzioni normative, per rendere maggiormente efficaci i piani e programmi regionali per la valorizzazione dei territori e delle comunità locali nelle aree montane, contrastando lo spopolamento e anzi incentivando un controesodo versi i territori interni. Al tempo stesso, la ricerca ha suggerito che con alcuni aggiustamenti e integrazioni al suo ricco sistema informativo geografico, sarebbe possibile introdurre anche un sistema di contabilità e monitoraggio dei SE utilizzando il modello di contabilità internazionale SEEA-EA.

Montagna, servizi ecosistemici e strumenti di governance in Toscana

Massimo Rovai
Co-primo
;
Tommaso Trinchetti
2023-01-01

Abstract

Le preoccupazioni derivanti dal cambiamento climatico, la necessità di accelerare verso la transizione ecologica e di riequilibrare il divario socioeconomico e ambientale tra aree forti e aree deboli esigono un maggior impegno dei decisori pubblici verso l’attuazione di politiche innovative orientate alla conservazione della biodiversità, degli ecosistemi, del capitale naturale e alla valorizzazione dei benefici offerti dagli ecosistemi alla società nel suo complesso. In tale ambito, si sta registrando, ormai da più di un ventennio, un crescente interesse nella ricerca sui metodi di individuazione, classificazione, valutazione e monitoraggio dei Servizi Ecosistemici (SE) offerti dai territori con interessanti progressi nel campo della ricerca e, in parte, delle politiche pubbliche. Ulteriori passi vanno certamente compiuti affinché si possa avere un’effettiva integrazione del valore in senso ampio (economico, sociale, culturale) dei SE all’interno dei processi decisionali. In particolare, in molte regioni (tra cui anche la Toscana), non accenna ad arrestarsi il divario socioeconomico tra le aree urbane e le aree montane che, alla luce delle emergenze climatiche, assume un’ulteriore gravità e al tempo stesso una grande opportunità data dal fatto che i territori montani definiti più marginali, assumono un ruolo centrale per l’intero sistema insediativo perché conservano un grande patrimonio di risorse naturali, sociali, territoriali e culturali. Patrimoni da proteggere e potenziare per contribuire alla sostenibilità e resilienza regionale nel suo complesso ma anche da utilizzare con cura e attenzione, quali fonte di nuova occupazione e benessere per le comunità locali anche attraverso l’introduzione di nuovi modelli di governance come il pagamento per i servizi ecosistemici (PES) anch’essi ampiamente studiati dalla letteratura scientifica. I PES sono appunto delle forme di meccanismi per remunerare gli attori che mantengono e migliorano gli ecosistemi. I PES rappresentano un modello di governance sempre più utilizzato nel mondo, soprattutto per la gestione sostenibile dei SE legati alla conservazione delle risorse forestali, alla gestione delle risorse idriche e dell’agro-ambiente. Grazie all’applicazione degli schemi di PES è possibile coinvolgere la società locale e raggiungere obiettivi ambientali e sociali quali, ad esempio, la disponibilità e la qualità dell'acqua, il sequestro del carbonio, la salvaguardia della salute sociale e ambientale, nonché l’occupazione e il reddito soprattutto per categorie sociali che spesso fanno fatica a stare sul mercato (piccoli agricoltori, cooperative di comunità, imprese sociali). Con tali premesse, la ricerca “Montagna, servizi ecosistemici e strumenti di governance in Toscana” promossa da ANCI, finanziata dalla Regione Toscana e svolta dalle università di Firenze, Pisa e del Molise si è posta l’obiettivo di definire una metodologia per sviluppare dei modelli di gestione – ed in particolare di PES – riconoscendo e valorizzando i patrimoni territoriali locali con riferimento a due contesti territoriali della Toscana (Amiata e Mugello), con particolare riferimento ai servizi ecosistemici legati all’acqua. In particolare, la ricerca si è focalizzata su due aspetti: 1. la verifica dell’applicabilità del modello di contabilità del “capitale naturale” e dei servizi ecosistemici (SEEA-EA) a livello di differenti unità territoriali (agroecomosaici, comuni, ambiti paesaggistici del PIT-PPR). Il SEEA EA costituisce un quadro statistico completo per l'organizzazione dei dati sugli ecosistemi e sui SE. Si tratta di registrare su un periodo contabile: l'estensione degli ecosistemi, le loro condizioni e i SE prodotti - in termini fisici e monetari. I dati utilizzati provengono dai principali portali di informazione geografica open source regionali e nazionali. Inoltre, considerando che in Toscana il territorio rurale ha un grande significato culturale e identitario, le valutazioni quantitative secondo il SEEA EA sono state integrate con valutazioni qualitative degli elementi che compongono il paesaggio e delle loro relazioni. - Con i conti dell’estensione sono stati valutati i cambiamenti quantitativi degli ecosistemi nel tempo e nello spazio grazie all’uso di tabelle e mappe. - Con i conti delle condizioni vengono fornite informazioni sull'integrità e la salute degli ecosistemi attraverso l’uso di indicatori presentati in tabelle e in mappe: ad esempio, consumo di suolo, intensificazione agricola, bilancio dell’azoto, erosione potenziale del suolo, diversità delle colture, densità degli elementi seminaturali, frammentazione forestale, modifica della copertura forestale, frane. Inoltre, sono state realizzate valutazioni qualitative della struttura del territorio con rappresentazioni grafiche tridimensionali di porzioni selezionate degli agroecomosaici. - Per quanto riguarda i conti dei SE, sono stati selezionati e valutati nove SE, sulla base dell’analisi della letteratura e dei risultati dell'interazione con gli attori locali: fornitura di acqua, cibo e legname, ricarica degli acquiferi, purificazione dell’acqua, prevenzione del rischio di alluvioni, controllo dell’erosione, sequestro del carbonio e turismo ricreativo. I risultati sono stati presentati sia in tabelle che in mappe. Le tabelle riassumono l'offerta di SE in termini fisici e monetari e consentono di individuare le specificità delle varie parti del territorio e degli agroecomosaici nel fornire un diverso mix di SE. 2. La definizione di strategie e di progetti locali di risoluzione di problematiche ecologico-ambientali tramite l’utilizzo del modello del PES con il coinvolgimento degli attori locali. Tramite lo studio di casi studio nazionali e internazionali sui PES, la lettura degli strumenti di pianificazione l’incontro con gli attori (testimoni privilegiati) nei territori oggetto di indagine, è stato possibile, individuare delle strategie di conservazione / valorizzazione dei patrimoni territoriali e dei servizi ecosistemici che essi offrono da attuare attraverso l’implementazione di “progetti pilota” basati sui PES per incentivare gli agricoltori (e anche altri soggetti come, ad esempio, le cooperative di comunità) ad adottare pratiche e soluzioni per mantenere o migliorare la produzione di SE in un quadro di attenzione per l’ecosistema e le componenti paesaggistiche del territorio. Tutto questo in una logica “win-win” basata sulla gestione consapevole e condivisa dei SE nei confronti dell'ambiente, della società e dell'economia. La ricerca non ha definito nel dettaglio i “progetti pilota”, limitandosi a suggerire delle linee guida all’interno delle quali muoversi per un’eventuale fase di attuazione concreta che, a partire dai dati elaborati nei punti precedenti, dovrebbe prevedere un bilancio economico da investire nei “progetti pilota”. Come messo in evidenza anche nei casi di studio analizzati all’interno del rapporto di ricerca, l’attuazione di un modello di PES esige, infatti, un lavoro rilevante di empowerment e di coordinamento tra gli attori locali che, esulava dalla finalità della ricerca ma, che, grazie al riscontro positivo ricevuto dagli attori coinvolti, crediamo potrà essere sviluppato in un prossimo futuro. In definitiva, la ricerca conferma che, da un lato, le aree montane giocano un ruolo fondamentale per la fornitura di SE essenziali per la sostenibilità dell’intero insediamento e in particolare delle aree più urbanizzate e, dall’altro, mettono in luce come il progressivo indebolimento della loro struttura socioeconomica mini la capacità stesse delle comunità montane di mantenere un adeguato livello quali-quantitativo dell’ecosistema e della possibilità della fornitura di benefici e servizi. La ricerca conferma altresì, la possibilità per la Regione Toscana, così come sta avvenendo in altri contesti regionali nazionali ed europei, di sviluppare modelli innovativi di governance, anche alla luce di recenti evoluzioni normative, per rendere maggiormente efficaci i piani e programmi regionali per la valorizzazione dei territori e delle comunità locali nelle aree montane, contrastando lo spopolamento e anzi incentivando un controesodo versi i territori interni. Al tempo stesso, la ricerca ha suggerito che con alcuni aggiustamenti e integrazioni al suo ricco sistema informativo geografico, sarebbe possibile introdurre anche un sistema di contabilità e monitoraggio dei SE utilizzando il modello di contabilità internazionale SEEA-EA.
2023
Poli, Daniela; Marino, Davide; Rovai, Massimo; Butelli, Elisa; Marucci, Angelo; Trinchetti, Tommaso
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1217267
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact