Nonostante le errate profezie e le mistificazioni che hanno attraversato il dibattito pubblico degli ultimi trent'anni, il lavoro continua ad essere centrale, sia nelle condizioni materiali (e non solo materiali) di esistenza della stragrande maggioranza della popolazione mondiale, sia come categoria sociologica fondamentale per interpretare la realtà sociale e le sue trasformazioni. Ne consegue che, senza una adeguata comprensione di come il lavoro è diviso, organizzato e distribuito, risulta impossibile produrre interpretazioni euristicamente significative della società in cui viviamo. Con questo libro, rivolto innanzitutto agli studenti dei corsi di sociologia, si vuole offrire una ricostruzione critica dei processi di divisione del lavoro sociale succedutisi nell'ambito del modo di produzione capitalistico: dalla scomposizione del lavoro dello spillettaio di Adam Smith fino alle odierne forme di strutturazione delle filiere transnazionali a scala globale. La ricostruzione storica delle differenti forme di divisione del lavoro e delle relative concettualizzazioni si sofferma in particolare sulla riflessione di alcuni "classici" delle scienze sociali ai quali viene data voce attraverso una selezione di brani significativi. Da questa rassegna emerge non solo l'immutata centralità dei rapporti sociali di produzione, ma anche quanto e come la molteplicità e variabilità dei processi di divisione continuino ad essere il principale vulnus alle possibilità di emancipazione di coloro che vivono del proprio lavoro.
Le divisioni del lavoro sociale
BARRUCCI, PAOLO
2014-01-01
Abstract
Nonostante le errate profezie e le mistificazioni che hanno attraversato il dibattito pubblico degli ultimi trent'anni, il lavoro continua ad essere centrale, sia nelle condizioni materiali (e non solo materiali) di esistenza della stragrande maggioranza della popolazione mondiale, sia come categoria sociologica fondamentale per interpretare la realtà sociale e le sue trasformazioni. Ne consegue che, senza una adeguata comprensione di come il lavoro è diviso, organizzato e distribuito, risulta impossibile produrre interpretazioni euristicamente significative della società in cui viviamo. Con questo libro, rivolto innanzitutto agli studenti dei corsi di sociologia, si vuole offrire una ricostruzione critica dei processi di divisione del lavoro sociale succedutisi nell'ambito del modo di produzione capitalistico: dalla scomposizione del lavoro dello spillettaio di Adam Smith fino alle odierne forme di strutturazione delle filiere transnazionali a scala globale. La ricostruzione storica delle differenti forme di divisione del lavoro e delle relative concettualizzazioni si sofferma in particolare sulla riflessione di alcuni "classici" delle scienze sociali ai quali viene data voce attraverso una selezione di brani significativi. Da questa rassegna emerge non solo l'immutata centralità dei rapporti sociali di produzione, ma anche quanto e come la molteplicità e variabilità dei processi di divisione continuino ad essere il principale vulnus alle possibilità di emancipazione di coloro che vivono del proprio lavoro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.