La modifica degli articoli 9 e 41 della carta costituzionale, avvenuta nel febbraio 2022, rappresenta il punto di arrivo, per lo meno in termini simbolici1, di una stagione politico-normativa che ha posto al proprio centro il tema della tutela ambientale e della sostenibilità. Parallelamente al percorso di riforma, puntuale, della Costituzione, infatti, ha preso forma il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che a sua volta ha affrontato il tema ambientale in modo trasversale, nei diversi settori di intervento. Una delle più importanti – e attese – novità è sicuramente rappresentata dalla scrittura del nuovo Codice dei contratti pubblici, introdotto col decreto legislativo n. 36/2023. Il presente lavoro intende analizzare l’evoluzione della disciplina riguardante il dibattito pubblico, istituto di diritto amministrativo che si pone a metà fra la sua natura di strumento di partecipazione e quella di strumento di tutela ambientale alla luce della riforma degli articoli 9 e 41 della Costituzione. Come si proverà a indicare puntualmente, la disciplina del dibattito pubblico dimostra, per così dire, l’ipermetropia del legislatore, in grado di mettere a fuoco i propri obiettivi quando questi sono lontani, affermando importanti principi, ma non quando questi si fanno più vicini e puntuali. Dopo aver analizzato le origini dell’istituto in Francia e l’evoluzione della disciplina e l’attuazione del dibattito pubblico in Italia, ci si soffermerà in modo critico sulle novità introdotte in merito dal nuovo Codice dei contratti pubblici.
La tutela ambientale e gli strumenti partecipativi nel nuovo Codice dei contratti pubblici fra l’esempio francese e la novella degli articoli 9 e 41 della Costituzione: una (prima) valutazione
Sara Riccardi
;Benedetta Paterra
;Elena Banchi;Federica Castellano;Nicola Petrucco
;Francesco Dimichina;Marco Fontana
;Cecilia Rasetto;
2024-01-01
Abstract
La modifica degli articoli 9 e 41 della carta costituzionale, avvenuta nel febbraio 2022, rappresenta il punto di arrivo, per lo meno in termini simbolici1, di una stagione politico-normativa che ha posto al proprio centro il tema della tutela ambientale e della sostenibilità. Parallelamente al percorso di riforma, puntuale, della Costituzione, infatti, ha preso forma il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che a sua volta ha affrontato il tema ambientale in modo trasversale, nei diversi settori di intervento. Una delle più importanti – e attese – novità è sicuramente rappresentata dalla scrittura del nuovo Codice dei contratti pubblici, introdotto col decreto legislativo n. 36/2023. Il presente lavoro intende analizzare l’evoluzione della disciplina riguardante il dibattito pubblico, istituto di diritto amministrativo che si pone a metà fra la sua natura di strumento di partecipazione e quella di strumento di tutela ambientale alla luce della riforma degli articoli 9 e 41 della Costituzione. Come si proverà a indicare puntualmente, la disciplina del dibattito pubblico dimostra, per così dire, l’ipermetropia del legislatore, in grado di mettere a fuoco i propri obiettivi quando questi sono lontani, affermando importanti principi, ma non quando questi si fanno più vicini e puntuali. Dopo aver analizzato le origini dell’istituto in Francia e l’evoluzione della disciplina e l’attuazione del dibattito pubblico in Italia, ci si soffermerà in modo critico sulle novità introdotte in merito dal nuovo Codice dei contratti pubblici.| File | Dimensione | Formato | |
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