Il lavoro nasce dall’esigenza di riflettere sul fatto che, in alcuni dei trattati più importanti della letteratura artistica di matrice fiorentina nel periodo compreso tra gli inizi del Quattrocento e i primi anni del secolo successivo, la dinamica della visione risulta costantemente indicata quale fondamento e modello della pratica figurativa (pittura e scultura). Per intendere il valore dell’assimilazione sono stati presi in esame i libri De pictura (1435-1441 circa) di Leon Battista Alberti, i Commentarii (1447-1455) di Lorenzo Ghiberti e il Libro di Pittura (1480 circa-1518) di Leonardo da Vinci nelle parti che, di volta in volta, apparissero più significative. L’analisi, condotta indipendentemente da un testo all’altro, converge a mostrare che il vedere, ben lontano dall’esaurirsi nell’ambito della semplice percezione, sollecita la capacità cognitiva della mente e permette che l’uomo si renda ad un’esperienza effettiva di ciò che lo circonda. Su queste basi si conclude agilmente che pittura e scultura, poiché trovano fondamento nel vedere, possiedono valore conoscitivo: introducono alla profondità della consapevolezza attraverso la quale, vedendo, è possibile entrare in contatto con la ricchezza dei fenomeni. Pur concentrando l’attenzione sui testi, lo studio ha inoltre assicurato spazio all’analisi delle opere figurative vere e proprie, in particolare nel caso di Ghiberti, nell’intento di mostrare la diretta congruenza che lega i concetti formulati a parole alla tessitura visiva delle immagini.

Immaginazione visiva e conoscenza. Teoria della visione e pratica figurativa nei trattati di Leon Battista Alberti, Lorenzo Ghiberti, Leonardo da Vinci

AMBROSINI, ALBERTO
2009-01-01

Abstract

Il lavoro nasce dall’esigenza di riflettere sul fatto che, in alcuni dei trattati più importanti della letteratura artistica di matrice fiorentina nel periodo compreso tra gli inizi del Quattrocento e i primi anni del secolo successivo, la dinamica della visione risulta costantemente indicata quale fondamento e modello della pratica figurativa (pittura e scultura). Per intendere il valore dell’assimilazione sono stati presi in esame i libri De pictura (1435-1441 circa) di Leon Battista Alberti, i Commentarii (1447-1455) di Lorenzo Ghiberti e il Libro di Pittura (1480 circa-1518) di Leonardo da Vinci nelle parti che, di volta in volta, apparissero più significative. L’analisi, condotta indipendentemente da un testo all’altro, converge a mostrare che il vedere, ben lontano dall’esaurirsi nell’ambito della semplice percezione, sollecita la capacità cognitiva della mente e permette che l’uomo si renda ad un’esperienza effettiva di ciò che lo circonda. Su queste basi si conclude agilmente che pittura e scultura, poiché trovano fondamento nel vedere, possiedono valore conoscitivo: introducono alla profondità della consapevolezza attraverso la quale, vedendo, è possibile entrare in contatto con la ricchezza dei fenomeni. Pur concentrando l’attenzione sui testi, lo studio ha inoltre assicurato spazio all’analisi delle opere figurative vere e proprie, in particolare nel caso di Ghiberti, nell’intento di mostrare la diretta congruenza che lega i concetti formulati a parole alla tessitura visiva delle immagini.
2009
Ambrosini, Alberto
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