Sergiu Penegaru è, nella pièce di Vișniec "Despre senzația de elasticitate când păşim peste cadavre" / "De la sensation d’élasticité lorsqu’on marche sur des cadavres" uno scrittore proibito, Poeta a cui è soltanto consentito tradurre alcuni autori francesi, ovvero quelli graditi dalla censura. Prima di essere imprigionato, ancora a casa sua, come pure al ristorante dell’Unione degli Scrittori di Bucarest, nonché in un immaginario bistrot parigino, Penegaru “vede” le apparizioni fantasmatiche dei suoi scrittori preferiti, Lautréamont, Radiguet, Breton, Tzara, Queneau, Gide, Camus, Beckett ecc., con cui si intrattiene in piacevoli colloqui (sono in realtà monologhi), che hanno come oggetto la sua passione per la letteratura francese e per ciascuno di essi. Il protagonista indica in questo modo le fonti che hanno tenuto viva la propria libertà interiore. Sempre in atmosfere irreali o surreali, Sergiu Penegaru incontrerà Eugène Ionesco, i cui personaggi e battute lo accompagneranno anche in carcere, dove lo scrittore imprigionato identificherà, in modo simbolico, nelle apparizioni del Maestro, un antidoto contro l’assurdo della dittatura. L’autore censurato confessa a Ionesco la felicità di aver ricevuto per tanti anni dalla sua drammaturgia, quella di uno dei fondatori del «teatro dell’assurdo», un forte sostegno etico e morale contro il male storico, vissuto in prima persona, insieme ad altri carcerati, ex personalità di primo piano della cultura e della politica romena, che, negli anni ’50, hanno in effetti subito persecuzioni tra le più severe nelle prigioni comuniste della Romania. Proprio in carcere, il Poeta insieme ai suoi illustri compagni di reclusione ‘reciteranno’ in vere e proprie performances teatrali, nate dalla fusione di battute, di situazioni e personaggi riciclati da alcune celebri pièces ioneschiane. L’intervento commenterà i significati di tali apparizioni dei surrealisti, degli esistenzialisti e di altri scrittori francesi ammirati dal Poeta, nonché quelle legate a Ionesco e ai suoi personaggi, offrendo possibili chiavi di lettura, in prospettiva letteraria (con accentuazioni sull’intertestualità ramificata del testo), ma anche extra-letteraria.

Il fantasma di Ionesco, dei surrealisti e degli esistenzialisti francesi contro la reclusione e l’oppressione della Storia

Emilia David
2024-01-01

Abstract

Sergiu Penegaru è, nella pièce di Vișniec "Despre senzația de elasticitate când păşim peste cadavre" / "De la sensation d’élasticité lorsqu’on marche sur des cadavres" uno scrittore proibito, Poeta a cui è soltanto consentito tradurre alcuni autori francesi, ovvero quelli graditi dalla censura. Prima di essere imprigionato, ancora a casa sua, come pure al ristorante dell’Unione degli Scrittori di Bucarest, nonché in un immaginario bistrot parigino, Penegaru “vede” le apparizioni fantasmatiche dei suoi scrittori preferiti, Lautréamont, Radiguet, Breton, Tzara, Queneau, Gide, Camus, Beckett ecc., con cui si intrattiene in piacevoli colloqui (sono in realtà monologhi), che hanno come oggetto la sua passione per la letteratura francese e per ciascuno di essi. Il protagonista indica in questo modo le fonti che hanno tenuto viva la propria libertà interiore. Sempre in atmosfere irreali o surreali, Sergiu Penegaru incontrerà Eugène Ionesco, i cui personaggi e battute lo accompagneranno anche in carcere, dove lo scrittore imprigionato identificherà, in modo simbolico, nelle apparizioni del Maestro, un antidoto contro l’assurdo della dittatura. L’autore censurato confessa a Ionesco la felicità di aver ricevuto per tanti anni dalla sua drammaturgia, quella di uno dei fondatori del «teatro dell’assurdo», un forte sostegno etico e morale contro il male storico, vissuto in prima persona, insieme ad altri carcerati, ex personalità di primo piano della cultura e della politica romena, che, negli anni ’50, hanno in effetti subito persecuzioni tra le più severe nelle prigioni comuniste della Romania. Proprio in carcere, il Poeta insieme ai suoi illustri compagni di reclusione ‘reciteranno’ in vere e proprie performances teatrali, nate dalla fusione di battute, di situazioni e personaggi riciclati da alcune celebri pièces ioneschiane. L’intervento commenterà i significati di tali apparizioni dei surrealisti, degli esistenzialisti e di altri scrittori francesi ammirati dal Poeta, nonché quelle legate a Ionesco e ai suoi personaggi, offrendo possibili chiavi di lettura, in prospettiva letteraria (con accentuazioni sull’intertestualità ramificata del testo), ma anche extra-letteraria.
2024
978-88-32062-32-8
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