Riesame, con risultati originali e innovatori, di circostanze e senso politico dell'ascesa di Ariberto da Intimiano all'arcivescovado milanese nel 1018, partendo da un problema cronologico: l'inizio il 29 o 28 marzo, dedotto dalla durata di governo indicata alla sua morte in un catalogo degli arcivescovi. Tradizionalmente interpretato come data della consacrazione, è però liturgicamente improbabile o impossibile, cadendo quell'anno di sabato o addirittura di venerdì, in Quaresima. Non pone invece problemi come data dell'investitura da parte dell'imperatore Enrico II, ricordata più o meno esplicitamente dal vescovo tedesco Thietmar di Merseburg e dal cronista milanese Arnolfo, da quest'ultimo oltre mezzo secolo dopo l'evento e senza data, dal primo quasi a caldo e in coda al concilio di Nimega (16 marzo), ma prima della Pasqua (6 aprile) e sempre nel palazzo regio di Nimega. Dopo la morte (25 febbraio) e il funerale del predecessore e la propria elezione, un viaggio fino a Nimega per l'investitura sarebbe quasi impossibile anche per la velocità degli spostamenti transalpini, se per la consacrazione avesse dovuto rientrare a Milano già il 28 o 29 marzo. Consacrato dunque dopo quella data, ma verosimilmente investito a Nimega a fine marzo dopo essere stato eletto a Milano a fine febbraio, il milanese Ariberto fra i patriarchi e arcivescovi dell'impero nell'età di Enrico II sembra l'unico caso certo di candidato locale da lui ratificato mediante investitura.
Ariberto: arcivescovo per dono dell'autorità imperiale
FASOLA, LIVIA
2009-01-01
Abstract
Riesame, con risultati originali e innovatori, di circostanze e senso politico dell'ascesa di Ariberto da Intimiano all'arcivescovado milanese nel 1018, partendo da un problema cronologico: l'inizio il 29 o 28 marzo, dedotto dalla durata di governo indicata alla sua morte in un catalogo degli arcivescovi. Tradizionalmente interpretato come data della consacrazione, è però liturgicamente improbabile o impossibile, cadendo quell'anno di sabato o addirittura di venerdì, in Quaresima. Non pone invece problemi come data dell'investitura da parte dell'imperatore Enrico II, ricordata più o meno esplicitamente dal vescovo tedesco Thietmar di Merseburg e dal cronista milanese Arnolfo, da quest'ultimo oltre mezzo secolo dopo l'evento e senza data, dal primo quasi a caldo e in coda al concilio di Nimega (16 marzo), ma prima della Pasqua (6 aprile) e sempre nel palazzo regio di Nimega. Dopo la morte (25 febbraio) e il funerale del predecessore e la propria elezione, un viaggio fino a Nimega per l'investitura sarebbe quasi impossibile anche per la velocità degli spostamenti transalpini, se per la consacrazione avesse dovuto rientrare a Milano già il 28 o 29 marzo. Consacrato dunque dopo quella data, ma verosimilmente investito a Nimega a fine marzo dopo essere stato eletto a Milano a fine febbraio, il milanese Ariberto fra i patriarchi e arcivescovi dell'impero nell'età di Enrico II sembra l'unico caso certo di candidato locale da lui ratificato mediante investitura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.