Un gatto contrariato di fronte a un piatto di insalata, un paio di grandi muffole di lana sgualcite, una paletta blu schiaccia-mosche che recita “truth over flies”: immagini frammentarie, sconnesse, solo in apparenza innocue, che condensano alcuni tra i momenti e gli immaginari più iconici del XXI secolo. I meme costituiscono oggi una delle forme espressive più incisive della comunicazione politica pop: strumenti di lettura e riscrittura collettiva dell’attualità, artefatti culturali capaci di agire sugli immaginari sociali e di intervenire negli equilibri di potere tra gli attori che abitano la sfera pubblica. Meme Politics esplora l’universo degli Internet meme come pratica comunicativa, prodotto culturale e lente analitica per osservare le trasformazioni della comunicazione politica e della sfera pubblica contemporanea. In un ecosistema mediale dominato dalla disintermediazione, dalle logiche algoritmiche e dalle culture partecipative, i meme si configurano come dispositivi di costruzione simbolica e cittadinanza connessa, in grado di fondere ironia e attivismo, intrattenimento e critica, viralità e mobilitazione. Attraverso una prospettiva interdisciplinare che intreccia teoria sociologica, media studies e scienze sociali computazionali, il volume ricostruisce genealogie, forme e funzioni dei meme, soffermandosi sul processo di memizzazione della politica: una traduzione in chiave pop, ironica e collettiva dei contenuti politici. L’analisi dei tre principali attori della comunicazione politica – leader, media digitali e cittadinanza connessa – mette in luce le modalità con cui ciascuno utilizza i meme per orientare il dibattito pubblico, acquisire centralità nell’ecosistema comunicativo e stimolare partecipazione. Tra gli esempi più emblematici della memizzazione della politica italiana viene analizzato il caso “Io sono Giorgia”, per esaminare le traiettorie discorsive e le dinamiche partecipative attivate dai flussi memetici generati dall’intervento di Giorgia Meloni a un comizio nel 2019, mostrando come la visibilità memetica possa riconfigurare l’identità politica e il posizionamento pubblico di una leadership.
Meme politics. Dinamiche digitali e trasformazioni della sfera pubblica.
Junio Aglioti Colombini
Primo
2025-01-01
Abstract
Un gatto contrariato di fronte a un piatto di insalata, un paio di grandi muffole di lana sgualcite, una paletta blu schiaccia-mosche che recita “truth over flies”: immagini frammentarie, sconnesse, solo in apparenza innocue, che condensano alcuni tra i momenti e gli immaginari più iconici del XXI secolo. I meme costituiscono oggi una delle forme espressive più incisive della comunicazione politica pop: strumenti di lettura e riscrittura collettiva dell’attualità, artefatti culturali capaci di agire sugli immaginari sociali e di intervenire negli equilibri di potere tra gli attori che abitano la sfera pubblica. Meme Politics esplora l’universo degli Internet meme come pratica comunicativa, prodotto culturale e lente analitica per osservare le trasformazioni della comunicazione politica e della sfera pubblica contemporanea. In un ecosistema mediale dominato dalla disintermediazione, dalle logiche algoritmiche e dalle culture partecipative, i meme si configurano come dispositivi di costruzione simbolica e cittadinanza connessa, in grado di fondere ironia e attivismo, intrattenimento e critica, viralità e mobilitazione. Attraverso una prospettiva interdisciplinare che intreccia teoria sociologica, media studies e scienze sociali computazionali, il volume ricostruisce genealogie, forme e funzioni dei meme, soffermandosi sul processo di memizzazione della politica: una traduzione in chiave pop, ironica e collettiva dei contenuti politici. L’analisi dei tre principali attori della comunicazione politica – leader, media digitali e cittadinanza connessa – mette in luce le modalità con cui ciascuno utilizza i meme per orientare il dibattito pubblico, acquisire centralità nell’ecosistema comunicativo e stimolare partecipazione. Tra gli esempi più emblematici della memizzazione della politica italiana viene analizzato il caso “Io sono Giorgia”, per esaminare le traiettorie discorsive e le dinamiche partecipative attivate dai flussi memetici generati dall’intervento di Giorgia Meloni a un comizio nel 2019, mostrando come la visibilità memetica possa riconfigurare l’identità politica e il posizionamento pubblico di una leadership.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


