Introduzione: Le complicanze conseguenti al trattamento chirurgico del carcinoma mammario con dissezione ascellare possono, se non precocemente trattate, cronicizzare causando disabilità dell’arto superiore. Il percorso riabilitativo prevede: esecuzione autonoma di esercizi finalizzati al recupero dell’abilità motoria, attenersi a regole che riducono l’insorgenza del linfedema e saper riconoscere precocemente le complicanze, ovvero che la paziente partecipi attivamente al processo. Si ipotizza che modificando la strategia educativa che precede l’inizio di questo percorso autogestito, utilizzando tecniche di apprendimento attivo in gruppi educativi interattivi con proiezione di immagini, si possa influire sugli aspetti psicologico-motivazionali che influenzano la compliance. Metodo: Sono previste in questo studio randomizzato e controllato 200 pazienti sottoposte per la prima volta a dissezione ascellare assegnate a: educazione individuale/verbale standard (controllo) vs educazione in gruppo/immagini (intervento). Enpoint primario: incremento dell’aderenza della paziente al percorso riabilitativo autonomo. Endpoint secondari: funzionalità del braccio; costo/efficacia misurata come tempo educativo impiegato/disabilità residua (DASH); recupero articolare; comparsa linfedema; QoL; soddisfazione; dolore. Le variabili soggettive sono valutate con questionari. Sono previste 2 misurazioni degli endpoint: -basale; -a 3 mesi. Risultati preliminari: ad oggi 19 pazienti (10 gruppo/immagini; 9 individuale/verbale) hanno concluso lo studio. Non si e’ evidenziata alcuna differenza in termini di compliance. Tuttavia le pazienti del gruppo/immagini riportano: un tempo di educazione inferiore (15’ gruppo/immagini vs 20’ individuale/verbale; p=0.02), una minor assunzione di FANS/Analgesici [2(20%) pazienti gruppo/immagini vs 6(66.7%) individuale/verbale; p=0.04], e un miglior recupero funzionale da ritenersi clinicamente rilevante [delta DASH mediana(3m – T0) gruppo/immagini –2.1(IC95%: –17.5, 19.2) vs individuale/verbale 7.5 (IC95%: –21.7, 37.5); p=0.10]. Conclusioni: I risultati sono promettenti e, nonostante il numero limitato di pazienti, questa analisi preliminare ha già permesso di verificare la fattibilità dell’intervento suggerendo l’adeguatezza del programma educativo in “gruppo/immagini” perché, senza diminuire l'efficacia su tutte le variabili misurate rispetto all'intervento “individuale/verbale”, prevede un risparmio di risorse.

Strategie di educazione a confronto. Progetto di miglioramento dell'aderenza al percorso riabilitativo rivolto a pazienti sottoposte a dissezione linfonodale ascellare

BERROCAL MONTIEL, CARMEN
2009-01-01

Abstract

Introduzione: Le complicanze conseguenti al trattamento chirurgico del carcinoma mammario con dissezione ascellare possono, se non precocemente trattate, cronicizzare causando disabilità dell’arto superiore. Il percorso riabilitativo prevede: esecuzione autonoma di esercizi finalizzati al recupero dell’abilità motoria, attenersi a regole che riducono l’insorgenza del linfedema e saper riconoscere precocemente le complicanze, ovvero che la paziente partecipi attivamente al processo. Si ipotizza che modificando la strategia educativa che precede l’inizio di questo percorso autogestito, utilizzando tecniche di apprendimento attivo in gruppi educativi interattivi con proiezione di immagini, si possa influire sugli aspetti psicologico-motivazionali che influenzano la compliance. Metodo: Sono previste in questo studio randomizzato e controllato 200 pazienti sottoposte per la prima volta a dissezione ascellare assegnate a: educazione individuale/verbale standard (controllo) vs educazione in gruppo/immagini (intervento). Enpoint primario: incremento dell’aderenza della paziente al percorso riabilitativo autonomo. Endpoint secondari: funzionalità del braccio; costo/efficacia misurata come tempo educativo impiegato/disabilità residua (DASH); recupero articolare; comparsa linfedema; QoL; soddisfazione; dolore. Le variabili soggettive sono valutate con questionari. Sono previste 2 misurazioni degli endpoint: -basale; -a 3 mesi. Risultati preliminari: ad oggi 19 pazienti (10 gruppo/immagini; 9 individuale/verbale) hanno concluso lo studio. Non si e’ evidenziata alcuna differenza in termini di compliance. Tuttavia le pazienti del gruppo/immagini riportano: un tempo di educazione inferiore (15’ gruppo/immagini vs 20’ individuale/verbale; p=0.02), una minor assunzione di FANS/Analgesici [2(20%) pazienti gruppo/immagini vs 6(66.7%) individuale/verbale; p=0.04], e un miglior recupero funzionale da ritenersi clinicamente rilevante [delta DASH mediana(3m – T0) gruppo/immagini –2.1(IC95%: –17.5, 19.2) vs individuale/verbale 7.5 (IC95%: –21.7, 37.5); p=0.10]. Conclusioni: I risultati sono promettenti e, nonostante il numero limitato di pazienti, questa analisi preliminare ha già permesso di verificare la fattibilità dell’intervento suggerendo l’adeguatezza del programma educativo in “gruppo/immagini” perché, senza diminuire l'efficacia su tutte le variabili misurate rispetto all'intervento “individuale/verbale”, prevede un risparmio di risorse.
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