La città di Elbasan riveste nella prospettiva di sviluppo culturale e economico di Albania un ruolo di grande interesse: grazie alla sua collocazione sulla via Ignazia storicamente rappresentava uno dei più importanti collegamenti tra Costantinopoli e Roma e tutt’ oggi significativamente unisce le diverse culture. Questa città segnata da circa due millenni di storia e improntata da significative testimonianze appartenenti a differenti culture, da quelle romana e bizantina a quella ottomana e occidentale, presenta un patrimonio archeologico, architettonico, artistico e storico assai rilevante. L’intento che si è prefisso la nostra ricerca attuata nell'ambito del Progetto pilota per la conoscenza, conservazione e valorizzazione della kalà di Elbasan (2006-2008)-di cui risultati in sintesi si riportano in questa sede- era sopra tutto quello di conoscere e interpretare criticamente questa realtà complessa e stratificata per salvare le testimonianze sopravvissute e per offrire uno strumento basilare nella formulazione dei progetti di recupero e di valorizzazione. Per far fronte a tale impegno occorreva approfondire molti aspetti storico architettonici. Considerato lo stato degli studi odierni, sono state da noi condotte le ricerche riferite alla città e ai suoi monumenti, ponendo un’attenzione particolare sulla Kalà e sulle sue architetture. Lo studio storico, la lettura critica dei rilievi architettonici e le analisi della realtà urbanistica e degli organismi edilizi si sono integrati a vicenda, evidenziando le caratteristiche compositive, le peculiarità morfologiche e il valore del costruito. Nell'articolo si affrontano in particolare gli aspetti relativi all’età moderna- a cui è riconducibile una considerevole parte del patrimonio architettonico dell’odierna città- trattando sia la trasformazione ottomana del nucleo fortificato di Scampis, sia la formazione della nuova città, sviluppatasi prima a sud (presumibilmente sulle rovine delle strutture romane/bizantine) e poi a est e ovest del recinto difensivo. La configurazione dell’interno della kalà (cittadella), che cambiò gradualmente nel tempo, si distinse per la densità delle costruzioni e per la compresenza degli edifici di culto cristiano e islamico. Le strade presero, secondo la consuetudine ottomana, i percorsi liberi, modificando notevolmente il preesistente tracciato ortogonale. Tuttavia, oltre ad alcuni tratti delle vie romane, nel nuovo sistema di passaggi e di vicoli labirintici venne mantenuto il vecchio decumanus maximus, delimitato da due porte Reali, lungo cui si instaurarono le strutture ricettive, testimoniate oggi dai bagni pubblici. Lo sviluppo della parte nuova avvenne, invece, per addizioni dei nuclei edilizi formatisi attorno alle moschee. Nella nuova configurazione urbanistica le moschee, con le loro piazze irregolari davanti, divennero, dunque, un elemento coordinante e strutturalmente risolutivo. L’architettura del periodo in esame rappresenta un’importante eredità nella cultura albanese, avendo raggiunto nelle moschee, nelle chiese e nei bagni pubblici indubbiamente alti livelli. Significative risultano anche le testimonianze sopravvissute degli edifici religiosi cristiani ortodossi e cattolici,nonché le presenze dei cimiteri musulmani, cristiani ortodossi, cristiani vleh e cattolici. Abbiamo indagato, dunque, sulle questioni di identità culturale, cercando di individuare i fattori significativi in tal senso, indispensabili per le future trasformazioni della città.

Elbasan nell'età moderna: alcuni aspetti urbanistici e architettonici

KARWACKA, EWA JOLANTA
2009-01-01

Abstract

La città di Elbasan riveste nella prospettiva di sviluppo culturale e economico di Albania un ruolo di grande interesse: grazie alla sua collocazione sulla via Ignazia storicamente rappresentava uno dei più importanti collegamenti tra Costantinopoli e Roma e tutt’ oggi significativamente unisce le diverse culture. Questa città segnata da circa due millenni di storia e improntata da significative testimonianze appartenenti a differenti culture, da quelle romana e bizantina a quella ottomana e occidentale, presenta un patrimonio archeologico, architettonico, artistico e storico assai rilevante. L’intento che si è prefisso la nostra ricerca attuata nell'ambito del Progetto pilota per la conoscenza, conservazione e valorizzazione della kalà di Elbasan (2006-2008)-di cui risultati in sintesi si riportano in questa sede- era sopra tutto quello di conoscere e interpretare criticamente questa realtà complessa e stratificata per salvare le testimonianze sopravvissute e per offrire uno strumento basilare nella formulazione dei progetti di recupero e di valorizzazione. Per far fronte a tale impegno occorreva approfondire molti aspetti storico architettonici. Considerato lo stato degli studi odierni, sono state da noi condotte le ricerche riferite alla città e ai suoi monumenti, ponendo un’attenzione particolare sulla Kalà e sulle sue architetture. Lo studio storico, la lettura critica dei rilievi architettonici e le analisi della realtà urbanistica e degli organismi edilizi si sono integrati a vicenda, evidenziando le caratteristiche compositive, le peculiarità morfologiche e il valore del costruito. Nell'articolo si affrontano in particolare gli aspetti relativi all’età moderna- a cui è riconducibile una considerevole parte del patrimonio architettonico dell’odierna città- trattando sia la trasformazione ottomana del nucleo fortificato di Scampis, sia la formazione della nuova città, sviluppatasi prima a sud (presumibilmente sulle rovine delle strutture romane/bizantine) e poi a est e ovest del recinto difensivo. La configurazione dell’interno della kalà (cittadella), che cambiò gradualmente nel tempo, si distinse per la densità delle costruzioni e per la compresenza degli edifici di culto cristiano e islamico. Le strade presero, secondo la consuetudine ottomana, i percorsi liberi, modificando notevolmente il preesistente tracciato ortogonale. Tuttavia, oltre ad alcuni tratti delle vie romane, nel nuovo sistema di passaggi e di vicoli labirintici venne mantenuto il vecchio decumanus maximus, delimitato da due porte Reali, lungo cui si instaurarono le strutture ricettive, testimoniate oggi dai bagni pubblici. Lo sviluppo della parte nuova avvenne, invece, per addizioni dei nuclei edilizi formatisi attorno alle moschee. Nella nuova configurazione urbanistica le moschee, con le loro piazze irregolari davanti, divennero, dunque, un elemento coordinante e strutturalmente risolutivo. L’architettura del periodo in esame rappresenta un’importante eredità nella cultura albanese, avendo raggiunto nelle moschee, nelle chiese e nei bagni pubblici indubbiamente alti livelli. Significative risultano anche le testimonianze sopravvissute degli edifici religiosi cristiani ortodossi e cattolici,nonché le presenze dei cimiteri musulmani, cristiani ortodossi, cristiani vleh e cattolici. Abbiamo indagato, dunque, sulle questioni di identità culturale, cercando di individuare i fattori significativi in tal senso, indispensabili per le future trasformazioni della città.
2009
9789995647124
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/136866
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