Nell'ordinamento italiano la decisione di bilancio è stata caratterizzata da elementi di distorsione pressoché continui, anche se manifestati con diverse modalità. La torsione degli strumenti e delle procedure di decisione finanziaria, pur non impedendo il conseguimento di una riduzione programmata del deficit e del mantenimento dei parametri di finanza pubblica europei, non ha agevolato un buon « ordinamento della spesa » (1). Sotto questo profilo, il tema è rilevante in relazione alla funzione di redistribuzione delle risorse, funzione connessa ai principi di eguaglianza e solidarietà. Il governo della finanza pubblica, infatti, non si esaurisce nella sua dimensione quantitativa, all'opposto, per una democrazia moderna il governo della finanza pubblica si identifica principalmente nella equa redistribuzione delle risorse raccolte dallo Stato attraverso il prelievo fiscale. La ricerca di più efficaci strumenti e procedure per il governo della finanza pubblica, a partire dalla legge n. 468/1978, si è andata evolvendosi in un contesto condizionato, sul versante esterno, dalla parziale perdita di sovranità dello Stato dovuta all'adesione all'Unione Europea, sul versante interno dal nuovo ruolo degli enti territoriali e da una progressiva primazia del Governo sul Parlamento. In questo contesto dinamico di molteplici forze contrapposte si colloca la questione dell'adeguatezza degli attuali strumenti e procedure di bilancio al governo della finanza pubblica. La riflessione non può limitarsi all'osservazione del rapporto Governo Parlamento nell'indirizzo della finanza pubblica, ma deve considerare le forme di coinvolgimento dei diversi livelli di governo, le procedure e gli strumenti della programmazione finanziaria. Trattandosi di temi ampi con molteplici implicazioni, in questa sede è necessario concentrare la riflessione su alcune delle principali distorsioni osservate finora, utilizzandole come cartine tornasole, in grado di rivelare in che misura le innovazioni introdotte dalla legge n. 196/2009, come modificata dalla legge n. 39/2011, siano in grado di evitare o limitare l'insorgenza dei fenomeni osservati finora.

Elementi di continuità e discontinuità nelle distorsione della decisione di bilancio in Italia

NUGNES, FRANCESCA
2010-01-01

Abstract

Nell'ordinamento italiano la decisione di bilancio è stata caratterizzata da elementi di distorsione pressoché continui, anche se manifestati con diverse modalità. La torsione degli strumenti e delle procedure di decisione finanziaria, pur non impedendo il conseguimento di una riduzione programmata del deficit e del mantenimento dei parametri di finanza pubblica europei, non ha agevolato un buon « ordinamento della spesa » (1). Sotto questo profilo, il tema è rilevante in relazione alla funzione di redistribuzione delle risorse, funzione connessa ai principi di eguaglianza e solidarietà. Il governo della finanza pubblica, infatti, non si esaurisce nella sua dimensione quantitativa, all'opposto, per una democrazia moderna il governo della finanza pubblica si identifica principalmente nella equa redistribuzione delle risorse raccolte dallo Stato attraverso il prelievo fiscale. La ricerca di più efficaci strumenti e procedure per il governo della finanza pubblica, a partire dalla legge n. 468/1978, si è andata evolvendosi in un contesto condizionato, sul versante esterno, dalla parziale perdita di sovranità dello Stato dovuta all'adesione all'Unione Europea, sul versante interno dal nuovo ruolo degli enti territoriali e da una progressiva primazia del Governo sul Parlamento. In questo contesto dinamico di molteplici forze contrapposte si colloca la questione dell'adeguatezza degli attuali strumenti e procedure di bilancio al governo della finanza pubblica. La riflessione non può limitarsi all'osservazione del rapporto Governo Parlamento nell'indirizzo della finanza pubblica, ma deve considerare le forme di coinvolgimento dei diversi livelli di governo, le procedure e gli strumenti della programmazione finanziaria. Trattandosi di temi ampi con molteplici implicazioni, in questa sede è necessario concentrare la riflessione su alcune delle principali distorsioni osservate finora, utilizzandole come cartine tornasole, in grado di rivelare in che misura le innovazioni introdotte dalla legge n. 196/2009, come modificata dalla legge n. 39/2011, siano in grado di evitare o limitare l'insorgenza dei fenomeni osservati finora.
2010
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/137285
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