Lo spazio urbano conta. Il modo in cui esso è articolato (ovvero, in concreto, il modo in cui sono conformate, disposte e mutuamente interrelate le strade e le piazze di una città) influenza il modo in cui lo stesso spazio è di fatto utilizzato (la distribuzione dei flussi di movimento lungo i suoi percorsi, la localizzazione delle attività al suo interno); e questa influenza è decisiva, tanto da determinare, in definitiva, la geografia interna di un insediamento abitato. Una simile considerazione è tutt’altro che scontata, dopo che decenni di modellistica territoriale hanno essenzialmente focalizzato l’attenzione sulle attività insediate, di fatto relegando il tessuto urbanistico in un ruolo inerte, a costituire il fondale della scena urbana su cui si svolge, in primo piano, il decisivo gioco di interazione fra queste. L’analisi configurazionale, fondata sulla Space Syntax di Bill Hillier, rovescia la prospettiva sui fenomeni urbani, individuando un nuovo punto di vista su di essi, interpretandone la genesi come effetto della griglia dei percorsi della città ed attribuendo proprio alla griglia la veste di fattore primario dei processi insediativi. Gli esiti di questo marcato cambio di prospettiva sono tanto radicali sotto il profilo concettuale quanto gravidi di conseguenze sulla struttura dei modelli operativi e degli strumenti di analisi. Il riportare al centro dell’attenzione lo spazio fisico della città (con tutte le sue caratteristiche strutturali e morfologiche) apre infatti alla modellistica territoriale nuove e inattese prospettive di applicazione e di sviluppo. In particolare, rende possibile una effettiva saldatura delle tecniche di analisi quantitativa dello spazio urbano con le discipline inerenti al disegno urbano, ed una utilizzazione delle prime come strumento di supporto, indirizzo e verifica delle seconde. Questo volume contiene una articolata disamina del l’approccio configurazionale: ne tratteggia i fondamenti concettuali, evidenziandone le peculiarità ed i rapporti con gli altri metodi di analisi urbanistica; passa in rassegna le diverse tecniche operative sviluppate sulla base del comune approccio configurazionale; illustra, infine, un esteso campionario di casi di studio, analizzati dall’autore, discutendo le modalità e gli esiti dell’uso delle tecniche di analisi configurazionale e mostrandone diverse possibili applicazioni. Da questi, emerge con evidenza la concreta utilità delle tecniche di analisi configurazionale sia come strumento di lettura e interpretazione del tessuto insediativo sia, e ancor di più, come strumento di supporto alla pianificazione delle trasformazioni urbane.

La rivincita dello spazio urbano: l'approccio configurazionale all'analisi e allo studio dei centri abitati

CUTINI, VALERIO
2010-01-01

Abstract

Lo spazio urbano conta. Il modo in cui esso è articolato (ovvero, in concreto, il modo in cui sono conformate, disposte e mutuamente interrelate le strade e le piazze di una città) influenza il modo in cui lo stesso spazio è di fatto utilizzato (la distribuzione dei flussi di movimento lungo i suoi percorsi, la localizzazione delle attività al suo interno); e questa influenza è decisiva, tanto da determinare, in definitiva, la geografia interna di un insediamento abitato. Una simile considerazione è tutt’altro che scontata, dopo che decenni di modellistica territoriale hanno essenzialmente focalizzato l’attenzione sulle attività insediate, di fatto relegando il tessuto urbanistico in un ruolo inerte, a costituire il fondale della scena urbana su cui si svolge, in primo piano, il decisivo gioco di interazione fra queste. L’analisi configurazionale, fondata sulla Space Syntax di Bill Hillier, rovescia la prospettiva sui fenomeni urbani, individuando un nuovo punto di vista su di essi, interpretandone la genesi come effetto della griglia dei percorsi della città ed attribuendo proprio alla griglia la veste di fattore primario dei processi insediativi. Gli esiti di questo marcato cambio di prospettiva sono tanto radicali sotto il profilo concettuale quanto gravidi di conseguenze sulla struttura dei modelli operativi e degli strumenti di analisi. Il riportare al centro dell’attenzione lo spazio fisico della città (con tutte le sue caratteristiche strutturali e morfologiche) apre infatti alla modellistica territoriale nuove e inattese prospettive di applicazione e di sviluppo. In particolare, rende possibile una effettiva saldatura delle tecniche di analisi quantitativa dello spazio urbano con le discipline inerenti al disegno urbano, ed una utilizzazione delle prime come strumento di supporto, indirizzo e verifica delle seconde. Questo volume contiene una articolata disamina del l’approccio configurazionale: ne tratteggia i fondamenti concettuali, evidenziandone le peculiarità ed i rapporti con gli altri metodi di analisi urbanistica; passa in rassegna le diverse tecniche operative sviluppate sulla base del comune approccio configurazionale; illustra, infine, un esteso campionario di casi di studio, analizzati dall’autore, discutendo le modalità e gli esiti dell’uso delle tecniche di analisi configurazionale e mostrandone diverse possibili applicazioni. Da questi, emerge con evidenza la concreta utilità delle tecniche di analisi configurazionale sia come strumento di lettura e interpretazione del tessuto insediativo sia, e ancor di più, come strumento di supporto alla pianificazione delle trasformazioni urbane.
2010
Cutini, Valerio
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