Nell’excursus come è possibile la società Simmel getta le fondamenta di una ontologia sociale che, nonostante il suo essere stata scritta con il linguaggio «soggetto/oggetto» (Luhmann), può ancora oggi fornirci spunti per riflettere sulle dimensioni fondamentali della vita sociale che ancora oggi vengono scosse dai mutamenti della globalizzazione. Quello che emerge da una analisi degli apriori contenuti nell’excursus è la necessità per l’esistenza stessa della vita sociale di una non coincidenza tra persona e ruolo sociale e, più in generale, del ruolo fondamentale dell’arte e dell’immaginazione nella vita sociale. La dinamica dell’«associazione» (Vergesellschaftung) si basa in larga parte sulla fiction, sulla produzione e riproduzione di immagini parziali di se stessi e degli altri, che si intrecciano e si influenzano reciprocamente in una dinamica di cui è impossibile predeterminare gli esiti. La concezione sociale di Simmel si situa in una lunga tradizione del pensiero occidentale, che considera la società umana fondamentalmente come un teatro: è la tradizione del theatrum mundi, presente nella concezione della vita umana come spettacolo di marionette inscenato dagli dèi di Platone, così come nella “società teatro” del Satyricon di Petronio. Non è del tutto casuale che Simmel, sul finire della sua esistenza, desse una importanza così preminente all’arte teatrale intendendo scrivere una monografia sull’attore, di cui restano solo frammenti. Può essere dunque interessante leggere l’excursus: come è possibile la società parallelamente alla incompiuta filosofia dell’attore, per riflessione sulla condizione contemporanea di difficoltà di rappresentare “passioni” nell’ambito della sfera pubblica.
L’attore privato della sua arte. Narcisismo e socievolezza nella società contemporanea
MELE, VINCENZO
2010-01-01
Abstract
Nell’excursus come è possibile la società Simmel getta le fondamenta di una ontologia sociale che, nonostante il suo essere stata scritta con il linguaggio «soggetto/oggetto» (Luhmann), può ancora oggi fornirci spunti per riflettere sulle dimensioni fondamentali della vita sociale che ancora oggi vengono scosse dai mutamenti della globalizzazione. Quello che emerge da una analisi degli apriori contenuti nell’excursus è la necessità per l’esistenza stessa della vita sociale di una non coincidenza tra persona e ruolo sociale e, più in generale, del ruolo fondamentale dell’arte e dell’immaginazione nella vita sociale. La dinamica dell’«associazione» (Vergesellschaftung) si basa in larga parte sulla fiction, sulla produzione e riproduzione di immagini parziali di se stessi e degli altri, che si intrecciano e si influenzano reciprocamente in una dinamica di cui è impossibile predeterminare gli esiti. La concezione sociale di Simmel si situa in una lunga tradizione del pensiero occidentale, che considera la società umana fondamentalmente come un teatro: è la tradizione del theatrum mundi, presente nella concezione della vita umana come spettacolo di marionette inscenato dagli dèi di Platone, così come nella “società teatro” del Satyricon di Petronio. Non è del tutto casuale che Simmel, sul finire della sua esistenza, desse una importanza così preminente all’arte teatrale intendendo scrivere una monografia sull’attore, di cui restano solo frammenti. Può essere dunque interessante leggere l’excursus: come è possibile la società parallelamente alla incompiuta filosofia dell’attore, per riflessione sulla condizione contemporanea di difficoltà di rappresentare “passioni” nell’ambito della sfera pubblica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.