Nel 2009 è stata approvata una convenzione tra la Regione Toscana, l’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR di Pisa e le università toscane di Firenze, Pisa e Siena per la realizzazione di un progetto di ricerca e innovazione in campo territoriale e ambientale denominato “Geobasi Toscana”. Il progetto, di durata biennale, ha come obiettivo la determinazione del fondo geochimico naturale di alcune sostanze potenzialmente pericolose nonché la riorganizzazione ed elaborazione dei dati geochimici, esistenti nel panorama toscano per acque naturali (fluviali, sotterranee e di transizione) e sedimenti fluviali. Il progetto “Geobasi Toscana” si inserisce nel percorso aperto dal progetto “Geobasi” che nel biennio 2004-2006, grazie ad un finanziamento del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, ha coinvolto diverse università italiane con il fine di affrontare la complessità del significato delle composizioni elementari di varie matrici geologiche su base multidisciplinare integrata; il progetto aveva le sue radici nelle linee guida già delineate nell’ambito di una procedente convenzione APAT-CNR che portò alla creazione dell’Archivio Geochimico Nazionale (Ottonello G. (Ed), 2008). In questo quadro di riferimento è stato possibile procedere nell’ambito del progetto “Geobasi Toscana” alla sperimentazione di metodi innovativi per la cartografia geochimica, metodi che sono stati applicati, in via esplorativa, per lo studio del comportamento di Cd, Hg, Ni, Pb, As e Cr nei sedimenti fluviali dell’area senese e di altri parametri fra cui Cl, SO4, U e Durezza nelle acque superficiali di tutta la regione. I dati analitici utilizzati per lo studio dei sedimenti fluviali riguardano 417 campioni di prelevati nella provincia di Siena. Il campionamento è stato effettuato su una superficie complessiva di circa 2000 km2 con una densità di 1 campione ogni 5 km2. I dati analitici relativi ai campioni di acque (949 campioni) provengono da campionature del CNEN degli anni ’60 e sono stati elaborati attraverso vari strumenti di calcolo, di tipo sia deterministico che geostatistico. In particolare, sono stati applicati metodi di analisi spaziale adatti per lo studio dei dati composizionali, dati cioè caratterizzati dal fatto che ogni variabile rappresenta una proporzione di un totale prefissato a priori (percentuali, parti per milione, frazioni molari, etc.). Questo tipo di dati dal punto di vista geometrico non occupa uno spazio reale, le cui dimensioni sono pari al numero delle variabili, ma sono collocati in uno spazio ristretto, contenuto nello spazio reale, noto con il nome di simplesso (Aitchison, 1986). Questa situazione di geometria vincolata, non euclidea, crea non pochi problemi quando per l’analisi dei dati sono utilizzati i metodi della statistica classica. In questo lavoro di ricerca sono pertanto proposti e presentati nuovi metodi grafici e numerici alternativi rispettosi delle peculiarità geometriche dello spazio campionario in cui i dati mostrano le loro caratteristiche. I risultati sono discussi alla luce del comportamento geochimico degli elementi sopra indicati in relazione con i lineamenti geolitologici dell’area investigata.

Progetto GEOBASI-TOSCANA, Piano Regionale di Azione Ambientale - PRAA-2009- Obiettivo E - Tutela della risorsa idrica.

MACERA, PATRIZIA;
2011-01-01

Abstract

Nel 2009 è stata approvata una convenzione tra la Regione Toscana, l’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR di Pisa e le università toscane di Firenze, Pisa e Siena per la realizzazione di un progetto di ricerca e innovazione in campo territoriale e ambientale denominato “Geobasi Toscana”. Il progetto, di durata biennale, ha come obiettivo la determinazione del fondo geochimico naturale di alcune sostanze potenzialmente pericolose nonché la riorganizzazione ed elaborazione dei dati geochimici, esistenti nel panorama toscano per acque naturali (fluviali, sotterranee e di transizione) e sedimenti fluviali. Il progetto “Geobasi Toscana” si inserisce nel percorso aperto dal progetto “Geobasi” che nel biennio 2004-2006, grazie ad un finanziamento del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, ha coinvolto diverse università italiane con il fine di affrontare la complessità del significato delle composizioni elementari di varie matrici geologiche su base multidisciplinare integrata; il progetto aveva le sue radici nelle linee guida già delineate nell’ambito di una procedente convenzione APAT-CNR che portò alla creazione dell’Archivio Geochimico Nazionale (Ottonello G. (Ed), 2008). In questo quadro di riferimento è stato possibile procedere nell’ambito del progetto “Geobasi Toscana” alla sperimentazione di metodi innovativi per la cartografia geochimica, metodi che sono stati applicati, in via esplorativa, per lo studio del comportamento di Cd, Hg, Ni, Pb, As e Cr nei sedimenti fluviali dell’area senese e di altri parametri fra cui Cl, SO4, U e Durezza nelle acque superficiali di tutta la regione. I dati analitici utilizzati per lo studio dei sedimenti fluviali riguardano 417 campioni di prelevati nella provincia di Siena. Il campionamento è stato effettuato su una superficie complessiva di circa 2000 km2 con una densità di 1 campione ogni 5 km2. I dati analitici relativi ai campioni di acque (949 campioni) provengono da campionature del CNEN degli anni ’60 e sono stati elaborati attraverso vari strumenti di calcolo, di tipo sia deterministico che geostatistico. In particolare, sono stati applicati metodi di analisi spaziale adatti per lo studio dei dati composizionali, dati cioè caratterizzati dal fatto che ogni variabile rappresenta una proporzione di un totale prefissato a priori (percentuali, parti per milione, frazioni molari, etc.). Questo tipo di dati dal punto di vista geometrico non occupa uno spazio reale, le cui dimensioni sono pari al numero delle variabili, ma sono collocati in uno spazio ristretto, contenuto nello spazio reale, noto con il nome di simplesso (Aitchison, 1986). Questa situazione di geometria vincolata, non euclidea, crea non pochi problemi quando per l’analisi dei dati sono utilizzati i metodi della statistica classica. In questo lavoro di ricerca sono pertanto proposti e presentati nuovi metodi grafici e numerici alternativi rispettosi delle peculiarità geometriche dello spazio campionario in cui i dati mostrano le loro caratteristiche. I risultati sono discussi alla luce del comportamento geochimico degli elementi sopra indicati in relazione con i lineamenti geolitologici dell’area investigata.
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