I sistemi per la regolazione degli impianti termotecnici comprendono tutti i dispositivi in grado di modulare l'erogazione di energia da parte del sistema impiantistico (sottosistemi di produzione, distribuzione ed emissione, che sono dimensionati per il carico massimo) in base all'effettiva domanda dell'utenza o alla temperatura ambiente nei singoli locali o zone termiche, al fine di un uso razionale ed efficiente dell’energia. Un sistema di regolazione che non risponda accuratamente e velocemente alla richiesta di energia dell'ambiente genera oscillazioni di temperatura al suo interno, che causano incrementi nella spesa energetica e che possono portare a pratiche scorrette di gestione da parte dell'utenza (come l'apertura di finestre per aumentare le dispersioni in ambienti troppo caldi/freddi in inverno/estate). I più critici da questo punto di vista sono i sistemi involucro-impianto ad elevata inerzia (pareti spesse, isolamento “a cappotto”, impianti idronici ad alto contenuto d'acqua, pannelli radianti affogati nelle strutture edilizie), gli impianti centralizzati che servono zone eterogenee (destinazioni d'uso, esposizioni e piani diversi) e gli edifici in cui i carichi termici possono variare in maniera rapida e imprevedibile (edifici con ampie superfici vetrate, edifici aperti al pubblico come ristoranti, negozi, centri commerciali). In tutti questi casi è ancor più necessario individuare le leggi di massima efficienza per la regolazione degli impianti, nell'ottica di ottenere risparmi energetici e alti livelli di comfort nell'ambiente abitato. Prendiamo come esempio la cosiddetta "regolazione climatica" su un impianto di riscaldamento idronico. Tramite una centralina di regolazione con sensore di temperatura esterna, si può variare la temperatura di mandata dell'acqua (tramite una valvola a tre vie miscelatrice motorizzata o direttamente sul bruciatore della caldaia), in funzione di un'apposita curva climatica. Questa curva, preimpostata su valori tipici dal costruttore del sistema di regolazione, ha bisogno di essere adattata all'edificio, al contesto (geografico, climatico, urbano) in cui è inserito e all'utenza reale. L'ottimizzazione di una simile legge di regolazione può essere efficacemente eseguita tramite simulazioni dinamiche basate su un modello del sistema edificio-impianto e condotte su un anno meteorologico standard. Lo stesso strumento di simulazione può essere utilizzato per confrontare diverse strategie di regolazione.

Tuning dei Dispositivi di Regolazione negli Impianti di Climatizzazione attraverso Simulazioni Dinamiche Adattate all'Utenza

TESTI, DANIELE
2011-01-01

Abstract

I sistemi per la regolazione degli impianti termotecnici comprendono tutti i dispositivi in grado di modulare l'erogazione di energia da parte del sistema impiantistico (sottosistemi di produzione, distribuzione ed emissione, che sono dimensionati per il carico massimo) in base all'effettiva domanda dell'utenza o alla temperatura ambiente nei singoli locali o zone termiche, al fine di un uso razionale ed efficiente dell’energia. Un sistema di regolazione che non risponda accuratamente e velocemente alla richiesta di energia dell'ambiente genera oscillazioni di temperatura al suo interno, che causano incrementi nella spesa energetica e che possono portare a pratiche scorrette di gestione da parte dell'utenza (come l'apertura di finestre per aumentare le dispersioni in ambienti troppo caldi/freddi in inverno/estate). I più critici da questo punto di vista sono i sistemi involucro-impianto ad elevata inerzia (pareti spesse, isolamento “a cappotto”, impianti idronici ad alto contenuto d'acqua, pannelli radianti affogati nelle strutture edilizie), gli impianti centralizzati che servono zone eterogenee (destinazioni d'uso, esposizioni e piani diversi) e gli edifici in cui i carichi termici possono variare in maniera rapida e imprevedibile (edifici con ampie superfici vetrate, edifici aperti al pubblico come ristoranti, negozi, centri commerciali). In tutti questi casi è ancor più necessario individuare le leggi di massima efficienza per la regolazione degli impianti, nell'ottica di ottenere risparmi energetici e alti livelli di comfort nell'ambiente abitato. Prendiamo come esempio la cosiddetta "regolazione climatica" su un impianto di riscaldamento idronico. Tramite una centralina di regolazione con sensore di temperatura esterna, si può variare la temperatura di mandata dell'acqua (tramite una valvola a tre vie miscelatrice motorizzata o direttamente sul bruciatore della caldaia), in funzione di un'apposita curva climatica. Questa curva, preimpostata su valori tipici dal costruttore del sistema di regolazione, ha bisogno di essere adattata all'edificio, al contesto (geografico, climatico, urbano) in cui è inserito e all'utenza reale. L'ottimizzazione di una simile legge di regolazione può essere efficacemente eseguita tramite simulazioni dinamiche basate su un modello del sistema edificio-impianto e condotte su un anno meteorologico standard. Lo stesso strumento di simulazione può essere utilizzato per confrontare diverse strategie di regolazione.
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