Premessa. Un’espressione elevata di molecole CD26 sui linfociti CD8+ è considerata indice dello sviluppo di una memoria immunitaria a lungo termine dopo infezioni virali acute non persistenti. Scopo del lavoro. Abbiamo studiato l’espressione di CD26 sulle sottopopolazioni linfocitarie nei pazienti con diabete mellito tipo 1 (T1D) che hanno un rischio aumentato di infezioni virali persistenti rispetto alla popolazione generale. Descrizione sintetica della casistica e dei metodi. Un campione di sangue venoso periferico (3 ml) è stato prelevato a 48 pazienti T1D ambulatoriali e 18 soggetti sani di controllo comparabili per età e sesso. Le popolazioni linfocitarie sono state tipizzate mediante citometria a flusso utilizzando un pannello di anticorpi monoclonali (anti-CD4, anti-CD8, e anti-CD26). Risultati. Non abbiamo osservato differenze significative tra pazienti T1D e controlli sani per quanto riguarda percentuale o numero assoluto di linfociti CD4+CD26+, CD4+CD26-, CD8+CD26+, e CD8+CD26-. L’intensità di fluorescenza del CD26 espresso sui linfociti CD8+ era significativamente ridotta nei pazienti T1D (p<0.05), mentre l’intensità di espressione del CD26 sui linfociti CD4+ non differiva fra i due gruppi in esame. La fluorescenza media delle cellule CD8+CD26+ era inversamente correlata con il numero assoluto di linfociti CD4+CD26- (p<0.01). Conclusioni. L’espressione ridotta di CD26 sui linfociti CD8+ dei pazienti T1D sembra suggerire un difetto nello sviluppo della memoria immunitaria a lungo termine o nell’attivazione cellulare. L’associazione negativa con il numero dei linfociti CD4+CD26- sembra però escludere un’attivazione recente dei linfociti T circolanti. Sono necessarie ulteriori indagini per confermare e interpretare il significato del reperto di una riduzione numerica dei linfociti CD8+ che esprimono CD26bright nei pazienti con T1D.

I linfociti CD26 high CD8+ nel diabete mellito tipo 1

MATTEUCCI, ELENA;GIAMPIETRO, OTTAVIO
2011-01-01

Abstract

Premessa. Un’espressione elevata di molecole CD26 sui linfociti CD8+ è considerata indice dello sviluppo di una memoria immunitaria a lungo termine dopo infezioni virali acute non persistenti. Scopo del lavoro. Abbiamo studiato l’espressione di CD26 sulle sottopopolazioni linfocitarie nei pazienti con diabete mellito tipo 1 (T1D) che hanno un rischio aumentato di infezioni virali persistenti rispetto alla popolazione generale. Descrizione sintetica della casistica e dei metodi. Un campione di sangue venoso periferico (3 ml) è stato prelevato a 48 pazienti T1D ambulatoriali e 18 soggetti sani di controllo comparabili per età e sesso. Le popolazioni linfocitarie sono state tipizzate mediante citometria a flusso utilizzando un pannello di anticorpi monoclonali (anti-CD4, anti-CD8, e anti-CD26). Risultati. Non abbiamo osservato differenze significative tra pazienti T1D e controlli sani per quanto riguarda percentuale o numero assoluto di linfociti CD4+CD26+, CD4+CD26-, CD8+CD26+, e CD8+CD26-. L’intensità di fluorescenza del CD26 espresso sui linfociti CD8+ era significativamente ridotta nei pazienti T1D (p<0.05), mentre l’intensità di espressione del CD26 sui linfociti CD4+ non differiva fra i due gruppi in esame. La fluorescenza media delle cellule CD8+CD26+ era inversamente correlata con il numero assoluto di linfociti CD4+CD26- (p<0.01). Conclusioni. L’espressione ridotta di CD26 sui linfociti CD8+ dei pazienti T1D sembra suggerire un difetto nello sviluppo della memoria immunitaria a lungo termine o nell’attivazione cellulare. L’associazione negativa con il numero dei linfociti CD4+CD26- sembra però escludere un’attivazione recente dei linfociti T circolanti. Sono necessarie ulteriori indagini per confermare e interpretare il significato del reperto di una riduzione numerica dei linfociti CD8+ che esprimono CD26bright nei pazienti con T1D.
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