L’evoluzione dell’attività di selezione clonale del “Sangiovese” dalla fine degli anni ‘70 fino ai giorni nostri, attraverso una fattiva collaborazione tra il Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura dell’Università di Firenze, insieme al Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle specie legnose “G. Scaramuzzi“ dell’Università di Pisa ed ad altre Istituzioni pubbliche e private, si è orientata sempre di più verso parametri agronomici incentrati sulla bassa produzione a pianta, scarsa vigoria, e grappoli tendenzialmente piccoli e spargoli. Tali sforzi, si sono fino ad oggi concretizzati, in una ampia e quanto mai qualificata disponibilità di materiale clonale geneticamente corrispondente alle moderne esigenze di una viticoltura di qualità. Inoltre, la costituzione di TOS.CO.VIT. risalente al 29 gennaio del 2003, garantisce poi, una adeguata valorizzazione di tale materiale selezionato in Toscana. Nel presente lavoro sono stati messi a confronto in una veste grafica, con il solo obiettivo di dare informazioni di carattere puramente orientativo, i cloni presenti all’interno del Nucleo di premoltiplicazione. Malgrado la variegata rappresentazione grafica dei materiali oggetto di confronto, questa relazione intende, in primo luogo, porre l’attenzione sulla sempre più pressante necessità di effettuare nuove comparazioni, sia nel medesimo ambiente che in areali differenti, di tutto il materiale selezionato nel corso del tempo, al fine di poter fornire, all’operatore finale, un compendio sempre più dettagliato del materiale genetico oggi disponibile per la coltivazione della vite secondo moderni criteri di qualità.

Il Sangiovese nell'ambito dei vitigni storici toscani premoltiplicati da TOS.CO.VIT

TRIOLO, ENRICO
2011-01-01

Abstract

L’evoluzione dell’attività di selezione clonale del “Sangiovese” dalla fine degli anni ‘70 fino ai giorni nostri, attraverso una fattiva collaborazione tra il Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura dell’Università di Firenze, insieme al Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle specie legnose “G. Scaramuzzi“ dell’Università di Pisa ed ad altre Istituzioni pubbliche e private, si è orientata sempre di più verso parametri agronomici incentrati sulla bassa produzione a pianta, scarsa vigoria, e grappoli tendenzialmente piccoli e spargoli. Tali sforzi, si sono fino ad oggi concretizzati, in una ampia e quanto mai qualificata disponibilità di materiale clonale geneticamente corrispondente alle moderne esigenze di una viticoltura di qualità. Inoltre, la costituzione di TOS.CO.VIT. risalente al 29 gennaio del 2003, garantisce poi, una adeguata valorizzazione di tale materiale selezionato in Toscana. Nel presente lavoro sono stati messi a confronto in una veste grafica, con il solo obiettivo di dare informazioni di carattere puramente orientativo, i cloni presenti all’interno del Nucleo di premoltiplicazione. Malgrado la variegata rappresentazione grafica dei materiali oggetto di confronto, questa relazione intende, in primo luogo, porre l’attenzione sulla sempre più pressante necessità di effettuare nuove comparazioni, sia nel medesimo ambiente che in areali differenti, di tutto il materiale selezionato nel corso del tempo, al fine di poter fornire, all’operatore finale, un compendio sempre più dettagliato del materiale genetico oggi disponibile per la coltivazione della vite secondo moderni criteri di qualità.
2011
9788862970846
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