I resti scheletrici di 400 presunti appestati deceduti durante l'epidemia del 1582-1583 sono stati esumati dal cortile dell'ex Collegio Gesuitico del quartiere San Michele - Lo Quarter (Alghero, Sardegna). Sono state identificate sedici trincee ciascuna contenente i resti di 10-30 individui deceduti in un breve lasso di tempo e inumati simultaneamente. I campioni ossei di quattro individui esumati da altrettante trincee sono stati analizzati, tramite tecnica immunocromatografica (RDT peste), al fine di verificare se l’infezione da Yersinia pestis fosse stata la causa del loro decesso. L’antigene F1 di Y. Pestis è stato identificato nel 100 % dei campioni testati con concentrazioni comprese tra 2.5 ng/ml e 0.625 ng/ml. Si conferma che i succitati individui erano affetti dall’infezione pestosa al momento del loro decesso. Attualmente, è in corso uno studio antropologico, paleo patologico e paleo immunologico sui resti scheletrici di 6 individui esumati dalla trincea 9. Per le sue caratteristiche e dimensioni, questo cimitero della peste rappresenta un unicum in Italia ed è comparabile solo al cimitero degli appestati di Martigues (Francia), di epoca ben più tarda (1720-1721 AD).
Lo Quarter: il cimitero degli appestati di Alghero (1582-1583 AD)
GIUFFRA, VALENTINA;FORNACIARI, GINO
2011-01-01
Abstract
I resti scheletrici di 400 presunti appestati deceduti durante l'epidemia del 1582-1583 sono stati esumati dal cortile dell'ex Collegio Gesuitico del quartiere San Michele - Lo Quarter (Alghero, Sardegna). Sono state identificate sedici trincee ciascuna contenente i resti di 10-30 individui deceduti in un breve lasso di tempo e inumati simultaneamente. I campioni ossei di quattro individui esumati da altrettante trincee sono stati analizzati, tramite tecnica immunocromatografica (RDT peste), al fine di verificare se l’infezione da Yersinia pestis fosse stata la causa del loro decesso. L’antigene F1 di Y. Pestis è stato identificato nel 100 % dei campioni testati con concentrazioni comprese tra 2.5 ng/ml e 0.625 ng/ml. Si conferma che i succitati individui erano affetti dall’infezione pestosa al momento del loro decesso. Attualmente, è in corso uno studio antropologico, paleo patologico e paleo immunologico sui resti scheletrici di 6 individui esumati dalla trincea 9. Per le sue caratteristiche e dimensioni, questo cimitero della peste rappresenta un unicum in Italia ed è comparabile solo al cimitero degli appestati di Martigues (Francia), di epoca ben più tarda (1720-1721 AD).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.