Il lavoro monografico affronta i problemi di inquadramento sistematico e di disciplina del giudizio impugnatorio del licenziamento, particolarmente attuali tenuto conto dei ripetuti recenti interventi del legislatore. In particolare, il tipo di azione esercitato (a difesa di un proprio contro-diritto o di offesa del diritto veicolato con l’atto o dell’effetto provocato con l’atto), la natura del giudizio (di annullamento o di accertamento), la capacità contenutistica del giudizio (limitata ai motivi contestati tra quelli fatti valere nell’atto impugnato ovvero estesa anche ad altri fatti/motivi; in caso negativo, la possibilità di reiterare il recesso e come rileva questa sopravvenienza nel giudizio pendente), i poteri delle parti e del giudice (quanto a possibilità di variare i motivi d’impugnativa ovvero di rilevare vizi non fatti valere), la portata della decisione (puntualizzata al momento dell’atto opposto ovvero attualizzata al momento della decisione, con la necessità però in questo secondo caso di ampliare la capacità contenutistica del processo). Il fil rouge è nel rilievo da assegnare alla tecnica procedimentale unitamente alla tecnica impugnatoria. L’analisi tiene conto della nuova disciplina, sostanziale e processuale, conseguente alla c.d. riforma Fornero, nonché di altri ordinamenti europei (Francia, Spagna e Germania), non solo e non tanto perché si tratta dei paesi europei di civil law economicamente più importanti (e dovendo tener distinti i paesi del nord Europa, con un sistema di flexsecurity, che altera ogni possibile raffronto) o perché il legislatore della recente riforma afferma di essersi ispirato al modello tedesco, ma soprattutto perché in questi paesi sono stati oggetto di profonda riflessione istituti molto controversi in Italia, quali la reiterazione del licenziamento ovvero il rapporto tra invalidità e ingiustizia ovvero la natura del giudizio e l’oggetto del giudicato. Ciononostante difettava in Italia un’analisi di questi sistemi giudiziari, quanto al giudizio di impugnazione del licenziamento, specialmente con riferimento al sistema francese (le uniche trattazioni riguardavano i profili sostanziali del licenziamento per motivi economici) e a quello spagnolo. L’analisi di questi sistemi è racchiusa unitariamente in apposita sezione, in modo da offrire un quadro preciso, dato che un singolo istituto o frammento di esso, slegato dal contesto della sua disciplina di riferimento, è di scarsa utilità o, anzi, può fuorviare nelle conclusioni che si possono trarre.

Il licenziamento disciplinare Tecnica procedimentale ed impugnatoria Profili comparatistici (Francia, Spagna, Germania)

BUONCRISTIANI, DINO
2012-01-01

Abstract

Il lavoro monografico affronta i problemi di inquadramento sistematico e di disciplina del giudizio impugnatorio del licenziamento, particolarmente attuali tenuto conto dei ripetuti recenti interventi del legislatore. In particolare, il tipo di azione esercitato (a difesa di un proprio contro-diritto o di offesa del diritto veicolato con l’atto o dell’effetto provocato con l’atto), la natura del giudizio (di annullamento o di accertamento), la capacità contenutistica del giudizio (limitata ai motivi contestati tra quelli fatti valere nell’atto impugnato ovvero estesa anche ad altri fatti/motivi; in caso negativo, la possibilità di reiterare il recesso e come rileva questa sopravvenienza nel giudizio pendente), i poteri delle parti e del giudice (quanto a possibilità di variare i motivi d’impugnativa ovvero di rilevare vizi non fatti valere), la portata della decisione (puntualizzata al momento dell’atto opposto ovvero attualizzata al momento della decisione, con la necessità però in questo secondo caso di ampliare la capacità contenutistica del processo). Il fil rouge è nel rilievo da assegnare alla tecnica procedimentale unitamente alla tecnica impugnatoria. L’analisi tiene conto della nuova disciplina, sostanziale e processuale, conseguente alla c.d. riforma Fornero, nonché di altri ordinamenti europei (Francia, Spagna e Germania), non solo e non tanto perché si tratta dei paesi europei di civil law economicamente più importanti (e dovendo tener distinti i paesi del nord Europa, con un sistema di flexsecurity, che altera ogni possibile raffronto) o perché il legislatore della recente riforma afferma di essersi ispirato al modello tedesco, ma soprattutto perché in questi paesi sono stati oggetto di profonda riflessione istituti molto controversi in Italia, quali la reiterazione del licenziamento ovvero il rapporto tra invalidità e ingiustizia ovvero la natura del giudizio e l’oggetto del giudicato. Ciononostante difettava in Italia un’analisi di questi sistemi giudiziari, quanto al giudizio di impugnazione del licenziamento, specialmente con riferimento al sistema francese (le uniche trattazioni riguardavano i profili sostanziali del licenziamento per motivi economici) e a quello spagnolo. L’analisi di questi sistemi è racchiusa unitariamente in apposita sezione, in modo da offrire un quadro preciso, dato che un singolo istituto o frammento di esso, slegato dal contesto della sua disciplina di riferimento, è di scarsa utilità o, anzi, può fuorviare nelle conclusioni che si possono trarre.
2012
Buoncristiani, Dino
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