Le dune costiere rappresentano un ambiente estremo, dominato da condizioni di aridità e grande mobilità del substrato, dall’aerosol marino, dalla forte irradianza solare e dalle elevate temperature. La vegetazione caratteristica dei litorali sabbiosi è per questo rappresentata da un numero limitato di specie. In questo studio sono stati analizzati gli adattamenti morfo-funzionali della foglia di tre Euphorbiaceae presenti sui litorali sabbiosi della Toscana: Chamaesyce peplis (L.) Prokh. (ex Euphorbia peplis), pianta annuale presente sulla spiaggia emersa; Euphorbia paralias L., specie perenne tipica delle dune embrionali ed Euphorbia terracina L., pianta con ciclo biologico da annuale a perenne presente sia sulle dune embrionali che sulle dune mobili. Le foglie delle tre Euphorbiaceae studiate presentano un diverso orientamento nello spazio: in C. peplis l’orientamento è plagiotropo ma la lamina revoluta, riduce la superficie esposta alla radiazione solare; E. paralias ed E. terracina hanno foglie ortotrope ed appressate al fusto, adattamento che protegge la pagina superiore della foglia dall’irraggiamento solare. Tutti e tre i taxa presentano cellule epidermiche con parete e cuticola ispessite per evitare la perdita di vapore acqueo. In particolare, l’epidermide di C. peplis ed E. paralias è formata da cellule papillose in grado di riflettere parte della luce incidente sulla foglia. Una caratteristica peculiare di C. peplis è la presenza di cristalli di sale lungo le pareti radiali e la parete tangenziale interna delle cellule epidermiche probabilmente coinvolte anche nell’accumulo e/o nell’eliminazione dei sali. Per quanto riguarda la distribuzione degli stomi, C. peplis ed E. terracina presentano numerosi stomi su entrambe le facce, con cellule di guardia ricche di amido; mentre in E. paralias gli stomi sono presenti solo sulla superficie adassiale. E. terracina, inoltre, ha stomi di dimensioni ridotte rispetto a quelli delle altre due specie, ma presenta una maggiore densità. C. peplis ed E. terracina hanno uno spesso mesofillo costituito da parenchima a palizzata su entrambe le facce e nella parte centrale, da parenchima acquifero (particolarmente sviluppato in Chamaesyce, la più esposta alla salinità dell’ambiente dunale). In Euphorbia paralias il mesofillo è formato da un aerenchima con ampi spazi intercellulari che possono rappresentare un’importante riserva di CO2 per la foglia. Per quanto riguarda i tratti funzionali, E. paralias si differenzia per i valori di SLA (area fogliare specifica) più bassi rispetto a C. peplis ed E. terracina che non presentano differenze significative tra loro; e di LDMC (contenuto fogliare di sostanza secca) comparabili a quelli trovati in E. terracina ma significativamente più alti rispetto a C. peplis. Questi dati indicano come E. paralias mostri una maggiore resistenza allo stress ambientale, necessaria in una pianta perenne. I valori relativi ad SI (indice di succulenza), invece, sono significativamente più alti in C. peplis, intermedi in E. paralias e più bassi in E. terracina. Quest’ultimo risultato riflette la distribuzione spaziale delle tre specie lungo il gradiente di salinità spiaggia-duna. In conclusione, queste evidenze sperimentali testimoniano come la risposta adattativa delle specie vegetali agli stress ricorrenti tipici dell’ambiente dunale possa essere plastica e differente, anche in specie appartenenti alla stessa famiglia.
LA RISPOSTA ADATTATIVA AGLI STRESS ECOLOGICI DEGLI AMBIENTI DUNALI: TRE EUPHORBIACEAE A CONFRONTO
CICCARELLI, DANIELA
2012-01-01
Abstract
Le dune costiere rappresentano un ambiente estremo, dominato da condizioni di aridità e grande mobilità del substrato, dall’aerosol marino, dalla forte irradianza solare e dalle elevate temperature. La vegetazione caratteristica dei litorali sabbiosi è per questo rappresentata da un numero limitato di specie. In questo studio sono stati analizzati gli adattamenti morfo-funzionali della foglia di tre Euphorbiaceae presenti sui litorali sabbiosi della Toscana: Chamaesyce peplis (L.) Prokh. (ex Euphorbia peplis), pianta annuale presente sulla spiaggia emersa; Euphorbia paralias L., specie perenne tipica delle dune embrionali ed Euphorbia terracina L., pianta con ciclo biologico da annuale a perenne presente sia sulle dune embrionali che sulle dune mobili. Le foglie delle tre Euphorbiaceae studiate presentano un diverso orientamento nello spazio: in C. peplis l’orientamento è plagiotropo ma la lamina revoluta, riduce la superficie esposta alla radiazione solare; E. paralias ed E. terracina hanno foglie ortotrope ed appressate al fusto, adattamento che protegge la pagina superiore della foglia dall’irraggiamento solare. Tutti e tre i taxa presentano cellule epidermiche con parete e cuticola ispessite per evitare la perdita di vapore acqueo. In particolare, l’epidermide di C. peplis ed E. paralias è formata da cellule papillose in grado di riflettere parte della luce incidente sulla foglia. Una caratteristica peculiare di C. peplis è la presenza di cristalli di sale lungo le pareti radiali e la parete tangenziale interna delle cellule epidermiche probabilmente coinvolte anche nell’accumulo e/o nell’eliminazione dei sali. Per quanto riguarda la distribuzione degli stomi, C. peplis ed E. terracina presentano numerosi stomi su entrambe le facce, con cellule di guardia ricche di amido; mentre in E. paralias gli stomi sono presenti solo sulla superficie adassiale. E. terracina, inoltre, ha stomi di dimensioni ridotte rispetto a quelli delle altre due specie, ma presenta una maggiore densità. C. peplis ed E. terracina hanno uno spesso mesofillo costituito da parenchima a palizzata su entrambe le facce e nella parte centrale, da parenchima acquifero (particolarmente sviluppato in Chamaesyce, la più esposta alla salinità dell’ambiente dunale). In Euphorbia paralias il mesofillo è formato da un aerenchima con ampi spazi intercellulari che possono rappresentare un’importante riserva di CO2 per la foglia. Per quanto riguarda i tratti funzionali, E. paralias si differenzia per i valori di SLA (area fogliare specifica) più bassi rispetto a C. peplis ed E. terracina che non presentano differenze significative tra loro; e di LDMC (contenuto fogliare di sostanza secca) comparabili a quelli trovati in E. terracina ma significativamente più alti rispetto a C. peplis. Questi dati indicano come E. paralias mostri una maggiore resistenza allo stress ambientale, necessaria in una pianta perenne. I valori relativi ad SI (indice di succulenza), invece, sono significativamente più alti in C. peplis, intermedi in E. paralias e più bassi in E. terracina. Quest’ultimo risultato riflette la distribuzione spaziale delle tre specie lungo il gradiente di salinità spiaggia-duna. In conclusione, queste evidenze sperimentali testimoniano come la risposta adattativa delle specie vegetali agli stress ricorrenti tipici dell’ambiente dunale possa essere plastica e differente, anche in specie appartenenti alla stessa famiglia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.