Il volume si propone di verificare i rapporti fra le avanguardie storiche e il nostro teatro del Novecento in cui interagiscono testo e spettacolo. L'esame procede quindi dal Futurismo italiano, la cui area teatrale appare la più tipica e significativa, dopo la figurativa, d'una Erlebnis e d'una sperimentazione poliespressive che tentano l'approccio con la realtà contemporanea a ogni livello del suo essere e fare. In quest'area si avvia lo studio della progettazione futurista, attraverso con una premessa teorica sui Manifesti e gli spettacoli degli anni Dieci (“Antefatti. 1910-1917: si rompe la 'cornice' del teatro”), per poi concentrarsi sulla produzione fra le due guerre (Pino Masnata, Ruggero Vasari). Lo scopo è anche individuare quella produzione del Futurismo che promuove la formazione di diverse modalità del linguaggio spettacolare a fronte dello sperimentabile: fuori del movimento stesso, negli esponenti del nostro «teatro in rivolta» novecentesco (Rosso di San Secondo, Cavacchioli, Aniante), ma sempre in relazione alle avanguardie artistiche che si affermano in Europa.
"Futurismo e avanguardie nel teatro italiano fra le due guerre"
BARSOTTI, ANNA
1990-01-01
Abstract
Il volume si propone di verificare i rapporti fra le avanguardie storiche e il nostro teatro del Novecento in cui interagiscono testo e spettacolo. L'esame procede quindi dal Futurismo italiano, la cui area teatrale appare la più tipica e significativa, dopo la figurativa, d'una Erlebnis e d'una sperimentazione poliespressive che tentano l'approccio con la realtà contemporanea a ogni livello del suo essere e fare. In quest'area si avvia lo studio della progettazione futurista, attraverso con una premessa teorica sui Manifesti e gli spettacoli degli anni Dieci (“Antefatti. 1910-1917: si rompe la 'cornice' del teatro”), per poi concentrarsi sulla produzione fra le due guerre (Pino Masnata, Ruggero Vasari). Lo scopo è anche individuare quella produzione del Futurismo che promuove la formazione di diverse modalità del linguaggio spettacolare a fronte dello sperimentabile: fuori del movimento stesso, negli esponenti del nostro «teatro in rivolta» novecentesco (Rosso di San Secondo, Cavacchioli, Aniante), ma sempre in relazione alle avanguardie artistiche che si affermano in Europa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.