Durante il periodo coloniale ,l'imposizione di una struttura economica esogena dava luogo a drammatiche ristrutturazioni territoriali: fara queste ricordiamo la ipertrofia della città principale ed il progressivo impoverimento e "svuotamento" delle aree rurali ( in particolare,in Asia, nella dispersione delle risorse tra i numerosi centri minori o villaggi). E' noto che, con la fine del dominio coloniale,non si arrestava il controllo economico e decisionale operato da forze esterne : anche in Sri Lanka il concetto di sviluppo veniva ad essere associato a quello di crescita economica,prevedendo un processo di industrializzazione. Il settore primario veniva ad essere ignorato . Gli effetti delle teorie legate all'industrializzazione ,come per esempio quella dei poli di sviluppo, non crearono altro che movimenti di popolazione dalle aree rurali verso i principali centri abitati ,peraltro non creando alcun effetto di diffusione di attività indotte. Lo studio arriva quindi a proporre una politica alternativa di sviluppo basata su un sistema territoriale agropolitano e quindi strutturato su centri di servizi in grado di arginare il movimento di popolazione e di creare un' economia rururbana. L'autore oltre a svolgere la ricerca sul terreno e risultare visiting professor presso l'università di Colombo ,ha partecipato a lavori della ESCAP (Economic and Social Commission for Asia and the Pacific) presso UN in New York.
Per una pianificazione urbana e regionale nel Terzo Mondo. - Sri Lanka -
PASTA, GIOVANNI
2000-01-01
Abstract
Durante il periodo coloniale ,l'imposizione di una struttura economica esogena dava luogo a drammatiche ristrutturazioni territoriali: fara queste ricordiamo la ipertrofia della città principale ed il progressivo impoverimento e "svuotamento" delle aree rurali ( in particolare,in Asia, nella dispersione delle risorse tra i numerosi centri minori o villaggi). E' noto che, con la fine del dominio coloniale,non si arrestava il controllo economico e decisionale operato da forze esterne : anche in Sri Lanka il concetto di sviluppo veniva ad essere associato a quello di crescita economica,prevedendo un processo di industrializzazione. Il settore primario veniva ad essere ignorato . Gli effetti delle teorie legate all'industrializzazione ,come per esempio quella dei poli di sviluppo, non crearono altro che movimenti di popolazione dalle aree rurali verso i principali centri abitati ,peraltro non creando alcun effetto di diffusione di attività indotte. Lo studio arriva quindi a proporre una politica alternativa di sviluppo basata su un sistema territoriale agropolitano e quindi strutturato su centri di servizi in grado di arginare il movimento di popolazione e di creare un' economia rururbana. L'autore oltre a svolgere la ricerca sul terreno e risultare visiting professor presso l'università di Colombo ,ha partecipato a lavori della ESCAP (Economic and Social Commission for Asia and the Pacific) presso UN in New York.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.