Per definire adeguatamente cosa si intende per vitigno minore sarebbe necessaria una una complessa analisi che tenga conto della diffusione, dell’utilizzo in vinificazione, della qualità che è in grado di esprimere e dell’importanza economica nel mercato del vino, argomenti che sono stati ampiamente illustrati in precedenza da Calò (1993) e Zonin (1993). Nella presente trattazione, pertanto, vengono esaminati soltanto quei vitigni la cui presenza in questo territorio è testimoniata da lungo tempo, che si ritengono meritevoli di attenzione per un migliore e più razionale utilizzo delle loro potenzialità con la consapevolezza che nel ricco germoplasma viticolo toscano, ancora in corso di descrizione e di valutazione possano esistere vitigni altrettanto degni di attenzione per una reintroduzione in coltura. Sono state condotte osservazione dal punto di vista sanitario (presenza di affezioni virali), ampelografiche e tecnologiche nell’arco di un decennio, sul vigneto di collezione realizzato a Pitigliano (gr) Per quanto concerne i vitigni iscritti al catalogo delle varietà di vite, carenti o sprovvisti di cloni omologati, si evidenza la necessità, di operare un lavoro di selezione genetica e sanitaria, in parte già iniziato dalle Istituzioni di ricerca, e di valutare la possibilità di espansione della loro coltivazione valutando ulteriormente le loro caratteristiche agronomiche e tecnologiche.
Valorizzazione del germoplasma viticolo del comprensorio di Pitigliano (Grosseto)
SCALABRELLI, GIANCARLO;
2000-01-01
Abstract
Per definire adeguatamente cosa si intende per vitigno minore sarebbe necessaria una una complessa analisi che tenga conto della diffusione, dell’utilizzo in vinificazione, della qualità che è in grado di esprimere e dell’importanza economica nel mercato del vino, argomenti che sono stati ampiamente illustrati in precedenza da Calò (1993) e Zonin (1993). Nella presente trattazione, pertanto, vengono esaminati soltanto quei vitigni la cui presenza in questo territorio è testimoniata da lungo tempo, che si ritengono meritevoli di attenzione per un migliore e più razionale utilizzo delle loro potenzialità con la consapevolezza che nel ricco germoplasma viticolo toscano, ancora in corso di descrizione e di valutazione possano esistere vitigni altrettanto degni di attenzione per una reintroduzione in coltura. Sono state condotte osservazione dal punto di vista sanitario (presenza di affezioni virali), ampelografiche e tecnologiche nell’arco di un decennio, sul vigneto di collezione realizzato a Pitigliano (gr) Per quanto concerne i vitigni iscritti al catalogo delle varietà di vite, carenti o sprovvisti di cloni omologati, si evidenza la necessità, di operare un lavoro di selezione genetica e sanitaria, in parte già iniziato dalle Istituzioni di ricerca, e di valutare la possibilità di espansione della loro coltivazione valutando ulteriormente le loro caratteristiche agronomiche e tecnologiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.