Quali sono le cause del declino competitivo del sistema economico italiano? Perché finora non è stata intrapresa alcuna coerente politica di intervento? Quali sono le riforme auspicabili? Perché oggi si aggira per l'Europa lo spettro della competitività? Questo volume cerca di dare risposte a tali domande. Le ragioni del declino competitivo italiano vengono ricondotte alle caratteristiche della sua cornice istituzionale, intesa come un insieme di regole formali e di vincoli informali che orienta la produzione di nuove conoscenze e la circolazione virtuosa di informazioni, condiziona l'efficienza dei meccanismi di regolazione e di protezione dei diritti di proprietà, e determina la vivacità dei processi concorrenziali e delle politiche di liberalizzazione. L'analisi comparata di indicatori relativi ai paesi dell'UE e dell'OCSE mostra come il caso italiano sia contraddistinto da dinamiche decisionali che scoraggiano l'investimento in atttività realmente innovative. Alcuni profili del quadro istituzionale italiano infatti assecondano lo sviluppo di abilità parassitarie, ossia quelle conoscenze utilizzabili per ritagliare e conservare posizioni di rendita che si risolvono in un incremento dei "costi dello Stato" e in una loro distribuzione asimmetrica, che finisce per rafforzare il potere di interdizione dei soggetti ostili al cambiamento e alla concorrenza.

Lo spettro della competitività: le radici istituzionali del declino italiano

VANNUCCI, ALBERTO;CUBEDDU, RAIMONDO
2006-01-01

Abstract

Quali sono le cause del declino competitivo del sistema economico italiano? Perché finora non è stata intrapresa alcuna coerente politica di intervento? Quali sono le riforme auspicabili? Perché oggi si aggira per l'Europa lo spettro della competitività? Questo volume cerca di dare risposte a tali domande. Le ragioni del declino competitivo italiano vengono ricondotte alle caratteristiche della sua cornice istituzionale, intesa come un insieme di regole formali e di vincoli informali che orienta la produzione di nuove conoscenze e la circolazione virtuosa di informazioni, condiziona l'efficienza dei meccanismi di regolazione e di protezione dei diritti di proprietà, e determina la vivacità dei processi concorrenziali e delle politiche di liberalizzazione. L'analisi comparata di indicatori relativi ai paesi dell'UE e dell'OCSE mostra come il caso italiano sia contraddistinto da dinamiche decisionali che scoraggiano l'investimento in atttività realmente innovative. Alcuni profili del quadro istituzionale italiano infatti assecondano lo sviluppo di abilità parassitarie, ossia quelle conoscenze utilizzabili per ritagliare e conservare posizioni di rendita che si risolvono in un incremento dei "costi dello Stato" e in una loro distribuzione asimmetrica, che finisce per rafforzare il potere di interdizione dei soggetti ostili al cambiamento e alla concorrenza.
2006
Vannucci, Alberto; Cubeddu, Raimondo
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