L'abbandono della coltivazione della vite e l'eîà avanzqta dei vigneti in LunigÌatn (Massa Canaro) ha reso indispensabile un censimenlo dei viligni ancora presenti al fne di evitare la perdita di prezioso materiale genetico parte del quale è da rilenersi autoctono. A seguiîo di un primo censimento effettuato nel 1991 sono state reperite e sottoposîe ad ossentazione 178 delle quali 90 vitigni a bacca bianca, una ad uva rosa due di colore grigio e 85 ad uva nera, molti dei quali non risultano iscritîi al registro nazionale delle varietà, né tanto meno sono noti come sinonimi di altri vitigni. Per alcuni di loro, virtualmente sconosciuti, si dovrà accertare I'evenfitale corri spondenza con varietà extra re gionali In una primafase sono stati effettuate osservazioni ampelografiche seguendo la scheda minima O.I.V. sulle piante madri individuate in I5 aziende diverse della Lunigiana a cai è seguita la costituzione di un campo di collezione (oc. Teglia, Pontremoli, Ms) da adibire alla loro conservazione ed allo studio delle caratteristiche agronorniche e tecnologiche dei vitigni posti in collezione insieme a varietà di riferimento. Tra Ie varieta reperite si presentano alcuni casi di sinonimio e presumibilmente di coincidenza con vitigni provenienfi da altre zone, come lo "Durella", il "Berzemino", il "Monferrato", la "Rossara" Ia "Schiava" e Ia "Yerdella" , tali da richiedere ulteri'ori approfondimein spertmentali. Alcuni vitigni verosimilmente autoctoni, rischiano la scomparsa o I'impoverimento genetico se non saranno conservati come biotipi dotati di variabilità genetica- Su un gruppo di 57 e 6I accessioni, rispettivamente ad uva bianca e ad uva nera, ri-ferite a biotipi diversi, alcani dei quali aventi Io stesso nome, sono state e/fettuate analisi stafistiche a grappolo (cluster analysis) partendo dai dati ampelografici, alfine di stabilire il loro grado di somiglianza. Tra i vitigní avenfi lo stesso colore della buccia sono emerse delle dffirenze molto grandi. Nello stesso tempo alcani biotipi ad bacca bianca, come "Albarola", *Bracciola", "Durella", "Moscatella", "Sparpaiada" e "Trebbiano" e a bacca nera di "Braeciola, "Pollera", "Foscara", "Groppello", "Marinello", "Moscaîella". "Rossara" e "fulvatichella", hanno manifestato uno scarso grado di somiglianza con altri biotipi aventi lo stesso nome. Le dffirenze notate sui biotipi provenienti da zone talvoha diverse suggeriscono I'esigenza di verifcare l'identifa genefico dei biotipi medianîe indagini più approfondite. Per quanto concerne l'aspetto agronomico e tecnologico, le eonoscenze finora disponibili, devono considerarsi preliminari in quanto l'ambiente piuttosto fresco della Lunigiana, non cot*ente a tutti i vitigni di completare adeguatamente il ciclo_produttivo. Pertento. si intende valutare I'attirudine agronomica anche in un seconda vigneto situato in provincia di Pisa, dove il clima piìt caldo consentira ad alcuni vitigni di espletare meglio Ie loro potenzialità.

Il germoplasma della vite (Vitis vinifera L.) in Lunigiana

SCALABRELLI, GIANCARLO;D'ONOFRIO, CLAUDIO
2001-01-01

Abstract

L'abbandono della coltivazione della vite e l'eîà avanzqta dei vigneti in LunigÌatn (Massa Canaro) ha reso indispensabile un censimenlo dei viligni ancora presenti al fne di evitare la perdita di prezioso materiale genetico parte del quale è da rilenersi autoctono. A seguiîo di un primo censimento effettuato nel 1991 sono state reperite e sottoposîe ad ossentazione 178 delle quali 90 vitigni a bacca bianca, una ad uva rosa due di colore grigio e 85 ad uva nera, molti dei quali non risultano iscritîi al registro nazionale delle varietà, né tanto meno sono noti come sinonimi di altri vitigni. Per alcuni di loro, virtualmente sconosciuti, si dovrà accertare I'evenfitale corri spondenza con varietà extra re gionali In una primafase sono stati effettuate osservazioni ampelografiche seguendo la scheda minima O.I.V. sulle piante madri individuate in I5 aziende diverse della Lunigiana a cai è seguita la costituzione di un campo di collezione (oc. Teglia, Pontremoli, Ms) da adibire alla loro conservazione ed allo studio delle caratteristiche agronorniche e tecnologiche dei vitigni posti in collezione insieme a varietà di riferimento. Tra Ie varieta reperite si presentano alcuni casi di sinonimio e presumibilmente di coincidenza con vitigni provenienfi da altre zone, come lo "Durella", il "Berzemino", il "Monferrato", la "Rossara" Ia "Schiava" e Ia "Yerdella" , tali da richiedere ulteri'ori approfondimein spertmentali. Alcuni vitigni verosimilmente autoctoni, rischiano la scomparsa o I'impoverimento genetico se non saranno conservati come biotipi dotati di variabilità genetica- Su un gruppo di 57 e 6I accessioni, rispettivamente ad uva bianca e ad uva nera, ri-ferite a biotipi diversi, alcani dei quali aventi Io stesso nome, sono state e/fettuate analisi stafistiche a grappolo (cluster analysis) partendo dai dati ampelografici, alfine di stabilire il loro grado di somiglianza. Tra i vitigní avenfi lo stesso colore della buccia sono emerse delle dffirenze molto grandi. Nello stesso tempo alcani biotipi ad bacca bianca, come "Albarola", *Bracciola", "Durella", "Moscatella", "Sparpaiada" e "Trebbiano" e a bacca nera di "Braeciola, "Pollera", "Foscara", "Groppello", "Marinello", "Moscaîella". "Rossara" e "fulvatichella", hanno manifestato uno scarso grado di somiglianza con altri biotipi aventi lo stesso nome. Le dffirenze notate sui biotipi provenienti da zone talvoha diverse suggeriscono I'esigenza di verifcare l'identifa genefico dei biotipi medianîe indagini più approfondite. Per quanto concerne l'aspetto agronomico e tecnologico, le eonoscenze finora disponibili, devono considerarsi preliminari in quanto l'ambiente piuttosto fresco della Lunigiana, non cot*ente a tutti i vitigni di completare adeguatamente il ciclo_produttivo. Pertento. si intende valutare I'attirudine agronomica anche in un seconda vigneto situato in provincia di Pisa, dove il clima piìt caldo consentira ad alcuni vitigni di espletare meglio Ie loro potenzialità.
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