Durante il ventennio fascista, lo stato identifica nell’architettura lo strumento più importante al quale affidare la propaganda della politica di regime. Nuovi edifici pubblici, infrastrutture, piani di riqualificazione urbana e territoriale fino alla fondazione ex-novo di città, tutto partecipa alla definizione del territorio e all’educazione delle generazioni future sotto il segno del fascio, come evidenzia Paolo Nicoloso nel suo saggio su “Mussolini Architetto” [P. NICOLOSO, Mussolini Architetto. Propaganda e paesaggio urbano nell’Italia fascista, Einaudi, Torino 2008]. Durante questa esperienza, vediamo impegnati giovani architetti e ingegneri - Giuseppe Terragni, Enrico Del Debbio, Marcello Piacentini, Ghino Venturi, per citarne alcuni – che ripensano l’Italia in chiave rinnovata e attraverso i quali si veicolano nella penisola i principi dell’architettura moderna internazionale, seppur condizionati dalle esigenze del potere. Questo numero speciale di Hevelius' Webzine vuole testimoniare i risultati di alcune ricerche svolte su importanti esempi di architettura fascista sia in ambito regionale, che nazionale e internazionale.“Frammenti di architettura”, quindi, che restituiscono nell’insieme una testimonianza inedita della produzione architettonica di quegli anni, oltre a quelli più conosciuti e già approfonditamente studiati.

Frammenti di architettura nel ventennio fascista

BEVILACQUA, MARCO GIORGIO
2013-01-01

Abstract

Durante il ventennio fascista, lo stato identifica nell’architettura lo strumento più importante al quale affidare la propaganda della politica di regime. Nuovi edifici pubblici, infrastrutture, piani di riqualificazione urbana e territoriale fino alla fondazione ex-novo di città, tutto partecipa alla definizione del territorio e all’educazione delle generazioni future sotto il segno del fascio, come evidenzia Paolo Nicoloso nel suo saggio su “Mussolini Architetto” [P. NICOLOSO, Mussolini Architetto. Propaganda e paesaggio urbano nell’Italia fascista, Einaudi, Torino 2008]. Durante questa esperienza, vediamo impegnati giovani architetti e ingegneri - Giuseppe Terragni, Enrico Del Debbio, Marcello Piacentini, Ghino Venturi, per citarne alcuni – che ripensano l’Italia in chiave rinnovata e attraverso i quali si veicolano nella penisola i principi dell’architettura moderna internazionale, seppur condizionati dalle esigenze del potere. Questo numero speciale di Hevelius' Webzine vuole testimoniare i risultati di alcune ricerche svolte su importanti esempi di architettura fascista sia in ambito regionale, che nazionale e internazionale.“Frammenti di architettura”, quindi, che restituiscono nell’insieme una testimonianza inedita della produzione architettonica di quegli anni, oltre a quelli più conosciuti e già approfonditamente studiati.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/208688
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