L’internal auditing costituisce un’attività che nel corso degli ultimi anni ha vissuto una fase di intenso sviluppo in numerosi Paesi, tra i quali l’Italia. Nella nostra Penisola la sua presenza si riscontra in un numero sempre più elevato di aziende di medio-grande dimensione, anche non quotate nei mercati azionari, e la sua operatività presenta delle caratteristiche sensibilmente diverse rispetto al passato. Se la scelta di istituire l’internal auditing (IA), in molti casi, sembra essere stata dettata dall’esigenza di dar risposta ad alcuni cambiamenti normativi, in una prospettiva di medio-lungo termine le sue possibilità di sviluppo dipendono dalla capacità di riuscire a creare valore per l’organizzazione in cui è inserita, contribuendo a migliorare la qualità dei sistemi di controllo interno, di risk management e di corporate governance. Tale capacità diviene maggiormente importante nei periodi di crisi come quello attuale, in cui le organizzazioni sono portate a ridurre i costi di struttura tra i quali rientrano anche quelli sostenuti per l’IA. Il presente lavoro, sviluppato partendo dai risultati di due ricerche empiriche internazionali alle quali l’Autore ha partecipato insieme ad altri Studiosi di Università straniere, si propone di raggiungere due obiettivi. Il primo riguarda l’analisi dei caratteri strutturali e di funzionamento dell’IA nelle aziende italiane, come gli stessi si sono modificati per effetto della crisi, quali analogie e quali differenze emergono con quanto riscontrato in altri contesti geografici, se è in atto un processo di armonizzazione internazionale e quali elementi eventualmente esso riguarda. Il secondo si riferisce invece alla capacità dell’IA di creare valore. Tramite l’analisi empirica s’intende identificare sia i fattori che condizionano maggiormente la sua capacità di generare valore, sia le condizioni di contesto “esterne” che possono favorire o ostacolare tale processo. L’analisi dei driver del valore è fondamentale per impostare un modello di governo di tale attività che permetta di migliorare le sue performance e soddisfare le differenti aspettative di un numero di interlocutori che, nel corso degli anni, è divenuto sempre più ampio.

L'internal auditing. Profili organizzativi, dinamica di funzionamento e creazione del valore

D'ONZA, GIUSEPPE
2013-01-01

Abstract

L’internal auditing costituisce un’attività che nel corso degli ultimi anni ha vissuto una fase di intenso sviluppo in numerosi Paesi, tra i quali l’Italia. Nella nostra Penisola la sua presenza si riscontra in un numero sempre più elevato di aziende di medio-grande dimensione, anche non quotate nei mercati azionari, e la sua operatività presenta delle caratteristiche sensibilmente diverse rispetto al passato. Se la scelta di istituire l’internal auditing (IA), in molti casi, sembra essere stata dettata dall’esigenza di dar risposta ad alcuni cambiamenti normativi, in una prospettiva di medio-lungo termine le sue possibilità di sviluppo dipendono dalla capacità di riuscire a creare valore per l’organizzazione in cui è inserita, contribuendo a migliorare la qualità dei sistemi di controllo interno, di risk management e di corporate governance. Tale capacità diviene maggiormente importante nei periodi di crisi come quello attuale, in cui le organizzazioni sono portate a ridurre i costi di struttura tra i quali rientrano anche quelli sostenuti per l’IA. Il presente lavoro, sviluppato partendo dai risultati di due ricerche empiriche internazionali alle quali l’Autore ha partecipato insieme ad altri Studiosi di Università straniere, si propone di raggiungere due obiettivi. Il primo riguarda l’analisi dei caratteri strutturali e di funzionamento dell’IA nelle aziende italiane, come gli stessi si sono modificati per effetto della crisi, quali analogie e quali differenze emergono con quanto riscontrato in altri contesti geografici, se è in atto un processo di armonizzazione internazionale e quali elementi eventualmente esso riguarda. Il secondo si riferisce invece alla capacità dell’IA di creare valore. Tramite l’analisi empirica s’intende identificare sia i fattori che condizionano maggiormente la sua capacità di generare valore, sia le condizioni di contesto “esterne” che possono favorire o ostacolare tale processo. L’analisi dei driver del valore è fondamentale per impostare un modello di governo di tale attività che permetta di migliorare le sue performance e soddisfare le differenti aspettative di un numero di interlocutori che, nel corso degli anni, è divenuto sempre più ampio.
2013
D'Onza, Giuseppe
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