Il volume raccoglie diciannove saggi ad opera dei maggiori esperti, fra professori specialisti del settore e giovani ricercatori, che si occupano dell’istituzione consolare europea secondo i più recenti ed innovativi approcci storiografici. Ripercorrendo gli aspetti più insoliti e peculiari della figura del console degli stranieri, e illustrando casi inediti di particolare interesse, emerge uno scenario sorprendente capace di far luce sulle significative trasformazioni che l’ufficio consolare subì tra XVII, XVIII e XIX secolo. Le prassi, le norme, le rappresentazioni simboliche, i processi di istituzionalizzazione che interessarono i consoli degli stranieri sono l’elemento tematico che accomuna questi scritti. Ma sono soprattutto le difformità, piccole e grandi, al pari delle analogie, per lo più inattese, che emergono dall’analisi dei casi studiati a mettere in risalto la ricchezza di un tema d’indagine che per essere compreso a fondo dev’essere affrontato da molteplici punti di vista e in un quadro comparativo, sia metodologico, sia spaziale. Grazie al ricorso a documentazione originale proveniente dagli archivi di tutta Europa, si approfondisce così il processo con il quale lo Stato di età moderna e degli inizi dell’età contemporanea portò a compimento una significativa riforma dell’istituto inserendolo a pieno nel proprio ordinamento giuridico-amministrativo, mentre l’incidenza delle nuove relazioni internazionali e l’affermazione del principio di reciprocità modellavano quegli antichi rappresentanti delle «nazioni» mercantili in un gruppo di funzionari fedeli e ad elevata professionalizzazione. Ne esce il ritratto di una figura plastica, difficilmente inquadrabile in un profilo giuridico predefinito, affascinante nelle sue implicazioni politiche, sociali ed economiche con la società di riferimento.
Los cónsules de extranjeros en la Edad Moderna y a principios de la Edad Contemporánea
AGLIETTI, MARCELLA;
2013-01-01
Abstract
Il volume raccoglie diciannove saggi ad opera dei maggiori esperti, fra professori specialisti del settore e giovani ricercatori, che si occupano dell’istituzione consolare europea secondo i più recenti ed innovativi approcci storiografici. Ripercorrendo gli aspetti più insoliti e peculiari della figura del console degli stranieri, e illustrando casi inediti di particolare interesse, emerge uno scenario sorprendente capace di far luce sulle significative trasformazioni che l’ufficio consolare subì tra XVII, XVIII e XIX secolo. Le prassi, le norme, le rappresentazioni simboliche, i processi di istituzionalizzazione che interessarono i consoli degli stranieri sono l’elemento tematico che accomuna questi scritti. Ma sono soprattutto le difformità, piccole e grandi, al pari delle analogie, per lo più inattese, che emergono dall’analisi dei casi studiati a mettere in risalto la ricchezza di un tema d’indagine che per essere compreso a fondo dev’essere affrontato da molteplici punti di vista e in un quadro comparativo, sia metodologico, sia spaziale. Grazie al ricorso a documentazione originale proveniente dagli archivi di tutta Europa, si approfondisce così il processo con il quale lo Stato di età moderna e degli inizi dell’età contemporanea portò a compimento una significativa riforma dell’istituto inserendolo a pieno nel proprio ordinamento giuridico-amministrativo, mentre l’incidenza delle nuove relazioni internazionali e l’affermazione del principio di reciprocità modellavano quegli antichi rappresentanti delle «nazioni» mercantili in un gruppo di funzionari fedeli e ad elevata professionalizzazione. Ne esce il ritratto di una figura plastica, difficilmente inquadrabile in un profilo giuridico predefinito, affascinante nelle sue implicazioni politiche, sociali ed economiche con la società di riferimento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.