L’indagine ha ad oggetto l’analisi della tecnica azionaria della mancata emissione del titolo e muove dall’esigenza di “costruirne” la disciplina in ragione di una regolamentazione minimale che l’ordinamento dedica ad essa. In particolare, si avverte sin da subito la difficoltà d’individuazione della fonte a cui attingere allo scopo indicato: ed infatti, la natura azionaria della partecipazione suggerisce di guardare alle disposizioni dettate con riferimento alle azioni, ma la stretta contiguità della tecnica in esame con la quota di s.r.l. suscita l’interrogativo di una possibile estensione analogica delle regole previste per tale fattispecie. Campo elettivo di ricerca è il regime circolatorio, in ragione dei profili di maggiore diversità che, in detto ambito, la disciplina cui è soggetta la quota di s.r.l. mostra rispetto al diritto azionario. La ricostruzione del regime circolatorio dell’azione non “emessa” (ossia non rappresentata da titolo) diviene, quindi, necessaria in ragione della capacità del profilo dinamico di sottoporre a verifica se la disciplina cartolare – paradigma del sistema di protezione degli acquisti – possa esprimere (salvi gli adeguamenti resi necessari dal contesto non più cartolare in cui essa sarebbe destinata ad operare) un nucleo normativo comune. A tal fine, l’azione non “emessa”, analizzata anche in una prospettiva comparatistica, diviene oggetto di un esame volto a far emergere le caratteristiche “cartolari” rinvenibili in ragione della presenza di un residuo documentale, costituito dall’iscrizione nel libro dei soci. Tale adempimento produce un effetto di esclusività, creando un rapporto tra iscritto ed azione sottratto all’intrusione dei terzi, che consente di configurare, pur in assenza d’incorporazione, una situazione di tipo possessorio; al contempo, esso si rivela uno strumento idoneo a trasmettere informazioni sul contenuto del diritto (rectius: dei diritti), oggetto di trasferimento. La sussistenza di un assetto di obblighi e (correlate) responsabilità per la tenuta del libro dei soci, funzionale alla salvaguardia dei connotati “cartolari” individuati, concorre a costituire necessaria premessa per accordare tutela reale all’acquirente di buona fede. L’acquisto basato sull’affidamento generato dalle risultanze del libro dei soci appare, infatti, meritevole della protezione che il diritto cartolare (nonché quello scritturale) offrono: l’unicità dell’iscrizione, quale strumento di rappresentazione dell’azione non “emessa”, idoneo a produrre un’apparenza di diritto, rende in effetti l’affidamento ragionevole e, per questo, degno di tutela. Analogamente, il sistema di enforcement a salvaguardia dell’operatività e dell’efficienza del regime in esame conferisce un apprezzabile grado di certezza alle informazioni contenute nel libro, tanto da assegnare all’iscrizione funzione dirimente anche nei confronti dei terzi. L’analisi delle possibili disfunzioni del sistema (sovraiscrizione, sovracircolazione, discordanze tra dato letterale e dato reale) contribuisce a dimostrare che, anche nel contesto non cartolare, la circolazione ha effetti cartolari e non ordinari. Il principio di autonomia si mostra, quindi, un connotato dell’azione, riferibile ad essa come partecipazione-tipo in quanto tale e, per questo, indipendente dalla tecnica rappresentativa prescelta.

Azioni non emesse e autonomia nella circolazione

KUTUFA', ILARIA
2013-01-01

Abstract

L’indagine ha ad oggetto l’analisi della tecnica azionaria della mancata emissione del titolo e muove dall’esigenza di “costruirne” la disciplina in ragione di una regolamentazione minimale che l’ordinamento dedica ad essa. In particolare, si avverte sin da subito la difficoltà d’individuazione della fonte a cui attingere allo scopo indicato: ed infatti, la natura azionaria della partecipazione suggerisce di guardare alle disposizioni dettate con riferimento alle azioni, ma la stretta contiguità della tecnica in esame con la quota di s.r.l. suscita l’interrogativo di una possibile estensione analogica delle regole previste per tale fattispecie. Campo elettivo di ricerca è il regime circolatorio, in ragione dei profili di maggiore diversità che, in detto ambito, la disciplina cui è soggetta la quota di s.r.l. mostra rispetto al diritto azionario. La ricostruzione del regime circolatorio dell’azione non “emessa” (ossia non rappresentata da titolo) diviene, quindi, necessaria in ragione della capacità del profilo dinamico di sottoporre a verifica se la disciplina cartolare – paradigma del sistema di protezione degli acquisti – possa esprimere (salvi gli adeguamenti resi necessari dal contesto non più cartolare in cui essa sarebbe destinata ad operare) un nucleo normativo comune. A tal fine, l’azione non “emessa”, analizzata anche in una prospettiva comparatistica, diviene oggetto di un esame volto a far emergere le caratteristiche “cartolari” rinvenibili in ragione della presenza di un residuo documentale, costituito dall’iscrizione nel libro dei soci. Tale adempimento produce un effetto di esclusività, creando un rapporto tra iscritto ed azione sottratto all’intrusione dei terzi, che consente di configurare, pur in assenza d’incorporazione, una situazione di tipo possessorio; al contempo, esso si rivela uno strumento idoneo a trasmettere informazioni sul contenuto del diritto (rectius: dei diritti), oggetto di trasferimento. La sussistenza di un assetto di obblighi e (correlate) responsabilità per la tenuta del libro dei soci, funzionale alla salvaguardia dei connotati “cartolari” individuati, concorre a costituire necessaria premessa per accordare tutela reale all’acquirente di buona fede. L’acquisto basato sull’affidamento generato dalle risultanze del libro dei soci appare, infatti, meritevole della protezione che il diritto cartolare (nonché quello scritturale) offrono: l’unicità dell’iscrizione, quale strumento di rappresentazione dell’azione non “emessa”, idoneo a produrre un’apparenza di diritto, rende in effetti l’affidamento ragionevole e, per questo, degno di tutela. Analogamente, il sistema di enforcement a salvaguardia dell’operatività e dell’efficienza del regime in esame conferisce un apprezzabile grado di certezza alle informazioni contenute nel libro, tanto da assegnare all’iscrizione funzione dirimente anche nei confronti dei terzi. L’analisi delle possibili disfunzioni del sistema (sovraiscrizione, sovracircolazione, discordanze tra dato letterale e dato reale) contribuisce a dimostrare che, anche nel contesto non cartolare, la circolazione ha effetti cartolari e non ordinari. Il principio di autonomia si mostra, quindi, un connotato dell’azione, riferibile ad essa come partecipazione-tipo in quanto tale e, per questo, indipendente dalla tecnica rappresentativa prescelta.
2013
Kutufa', Ilaria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/287139
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