La lotta al terrorismo è un tema che merita ancora di essere indagato dal punto di vista del diritto costituzionale e, in particolare, nel prisma del patrimonio costituzionale condiviso a livello Unionale e internazionale. Il terrorismo, infatti, è un fenomeno polimorfo, in cui il potere di chi utilizza la violenza come strumento di sintesi politica e quindi genera nella collettività lo stesso spavento che si prova di fronte ad una catastrofe, evoca una reazione altrettanto assoluta da parte dello Stato, come è accaduto nell'elezione di Mario nell'antica Roma repubblicana, per difendere la civiltà intesa come pax romana dal terror cimbricus. Ma il principio per cui la Costituzione non può essere interpretata come un patto suicida deve essere giustificato sia dal punto di vista del suo fondamento costituzionale positivo che in una chiave di lettura che sviluppi un'etica costituzionale. L'etica costituzionale consente di trovare nell'art. 11, Cost. la giustificazione positiva delle torsioni costituzionali che il bisogno di proteggere la Costituzione può tollerare senza che si smarriscano i valori fondamentali che ne giustificano la protezione. L'art. 11, Cost., infatti, esprime un valore etico per cui il bisogno di assicurare il ripudio (non la condanna o la rinuncia) della guerra, intesa anche come violenza, può consentire, sul piano positivo, torsioni costituzionali nel limite del rispetto dei principi fondamentali della Costituzione. In ogni caso, la giustificazione delle torsioni costituzionali generate dalla lotta contro il terrorismo non può prescindere dall'analisi critica del pericolo che effettivamente in determinato periodo storico e in un preciso contesto sociale e politico i valori costituzionali sono costretti a fronteggiare e, forse, oggi, il persistere di un apparato emergenziale sorto negli anni di piombo può apparire sproporzionato rispetto al rischio per la democrazia rappresentato da sporadici attentati incendiari alle sedi degli esattori dei tributi o alla liberazione degli animali condotti al macello dalle aziende di ristorazione.

Lotta al terrorismo e patrimonio costituzionale comune

CONTI, GIAN LUCA
2013-01-01

Abstract

La lotta al terrorismo è un tema che merita ancora di essere indagato dal punto di vista del diritto costituzionale e, in particolare, nel prisma del patrimonio costituzionale condiviso a livello Unionale e internazionale. Il terrorismo, infatti, è un fenomeno polimorfo, in cui il potere di chi utilizza la violenza come strumento di sintesi politica e quindi genera nella collettività lo stesso spavento che si prova di fronte ad una catastrofe, evoca una reazione altrettanto assoluta da parte dello Stato, come è accaduto nell'elezione di Mario nell'antica Roma repubblicana, per difendere la civiltà intesa come pax romana dal terror cimbricus. Ma il principio per cui la Costituzione non può essere interpretata come un patto suicida deve essere giustificato sia dal punto di vista del suo fondamento costituzionale positivo che in una chiave di lettura che sviluppi un'etica costituzionale. L'etica costituzionale consente di trovare nell'art. 11, Cost. la giustificazione positiva delle torsioni costituzionali che il bisogno di proteggere la Costituzione può tollerare senza che si smarriscano i valori fondamentali che ne giustificano la protezione. L'art. 11, Cost., infatti, esprime un valore etico per cui il bisogno di assicurare il ripudio (non la condanna o la rinuncia) della guerra, intesa anche come violenza, può consentire, sul piano positivo, torsioni costituzionali nel limite del rispetto dei principi fondamentali della Costituzione. In ogni caso, la giustificazione delle torsioni costituzionali generate dalla lotta contro il terrorismo non può prescindere dall'analisi critica del pericolo che effettivamente in determinato periodo storico e in un preciso contesto sociale e politico i valori costituzionali sono costretti a fronteggiare e, forse, oggi, il persistere di un apparato emergenziale sorto negli anni di piombo può apparire sproporzionato rispetto al rischio per la democrazia rappresentato da sporadici attentati incendiari alle sedi degli esattori dei tributi o alla liberazione degli animali condotti al macello dalle aziende di ristorazione.
2013
Conti, GIAN LUCA
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/291757
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