Le città di Strapaese

Il fascismo fonda nel’arco di dieci anni dodici nuovi nuclei urbani in Italia, procedendo contemporaneamente ad una revisione delle circoscrizioni comunali. Il fenomeno, che non è circoscrivibile all’Agro Pontino né al periodo della bonifica , può essere considerato, nei metodi e nei risultati, emblematico dell’intera azione di trasformazione del territorio condotta nel ventennio. Ma in che misura poi questa pratica è riconducibile a un programma preordinato di conquista del suolo italiano e in che misura invece vi trovano posto episodi non coordinati obbedienti a motivazioni diverse? In questo volume si studiano per la prima volta contemporaneamente la “forma” della città nuove e le operazioni che, in esse, coinvolsero società private, enti, istituti e anche protagonisti e attori secondari del fascismo. Basato sugli archivi riservati del regime, il volume fa emergere le meschinità, le clientele, gli opportunismi che hanno caratterizzato, dietro la facciata propagandistica, gli anni del ventennio.