Il paper ha per oggetto il dibattito scientifico che nel 1973 intercorse tra Onida e Chambers in merito alla natura dell’informativa di bilancio sulla Rivista dei Dottori Commercialisti. Le posizioni dei due Autori sono state esaminate non solo a livello delle teorie proposte, ma cercando di risalire ai retrostanti protopostulati. La ricerca rivela che Onida è fautore di una teoria teleologica del bilancio, mentre Chambers, all’opposto, della perfetta neutralità dell’informazione contabile. Ma ciò che sembra distinguere più in profondità il pensiero dei due Studiosi è la concezione di Ragioneria e il metodo di indagine realmente applicato: l’Autore italiano concepisce la Ragioneria come “scienza di applicazione” e adotta un metodo in cui il momento induttivo ha una reale valenza; lo Studioso australiano aspira, invece, ad avvicinare l’Accounting alle scienze pure, facendo leva più sulla speculazione che sulla ricognizione empirica. Trasponendo i termini della querelle nel contesto dell’odierna regolazione contabile internazionale, se ne è tratto il convincimento che nessuno dei due paradigmi esaminati abbia prevalso sull’altro, lasciando la disputa di fatto ancora aperta.
Il dibattito tra P. Onida e R.J. Chambers sull’informativa di bilancio. Contenuti, ragioni di fondo ed elementi di attualità
GONNELLA, ENRICO;TALARICO, LUCIA
2013-01-01
Abstract
Il paper ha per oggetto il dibattito scientifico che nel 1973 intercorse tra Onida e Chambers in merito alla natura dell’informativa di bilancio sulla Rivista dei Dottori Commercialisti. Le posizioni dei due Autori sono state esaminate non solo a livello delle teorie proposte, ma cercando di risalire ai retrostanti protopostulati. La ricerca rivela che Onida è fautore di una teoria teleologica del bilancio, mentre Chambers, all’opposto, della perfetta neutralità dell’informazione contabile. Ma ciò che sembra distinguere più in profondità il pensiero dei due Studiosi è la concezione di Ragioneria e il metodo di indagine realmente applicato: l’Autore italiano concepisce la Ragioneria come “scienza di applicazione” e adotta un metodo in cui il momento induttivo ha una reale valenza; lo Studioso australiano aspira, invece, ad avvicinare l’Accounting alle scienze pure, facendo leva più sulla speculazione che sulla ricognizione empirica. Trasponendo i termini della querelle nel contesto dell’odierna regolazione contabile internazionale, se ne è tratto il convincimento che nessuno dei due paradigmi esaminati abbia prevalso sull’altro, lasciando la disputa di fatto ancora aperta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.