il volume si colloca nell'ambito di ricerche, per la maggior parte condotte su fonti archivistiche, volte a ricostruire i lineamenti storico-istituzionali dei ceti dirigenti toscani nell'età moderna. L'indagine parte dal concetto di nobiltà civica e da un rapido esame di alcune dottrine giuridiche che ne costituiscono il supporto (Bartolo da Sassoferrato, Bartolomeo Cipolla, Pompeo Neri), per poi affrontare genesi e sviluppi in un ambiente particolarmente significativo, quello della città di Siena, dove il filologo ed erudito Celso Cittadini delineò la figura, destinata a un grande successo, della nobiltà condizionata. Viene illustrato il nesso tra la cittadinanza di reggimento, di estrazione medioevale, e l'emergere di una nuova coscienza nobiliare. I privilegi del ceto aristocratico trovarono dapprima una pacifica collocazione nell'ambito degli istituti di governo propri dell'età medicea. Gli equilibri cominciarono però a incrinarsi col regime della Reggenza lorenese, alla quale si ascrivono due importanti indagini del 1743, la prima relativa alle maisons nobles e ai singoli individui che le componevano, la seconda ai magistrats, alla loro jurisdiction e ai loro ministres. I due documenti, tratti dal fondo Consiglio di Reggenza dell'Archivio di Stato di Firenze, sono integralmente riprodotti in appendice.

La nobiltà civica senese nel Settecento delle riforme

ROSSI, CINZIA
2013-01-01

Abstract

il volume si colloca nell'ambito di ricerche, per la maggior parte condotte su fonti archivistiche, volte a ricostruire i lineamenti storico-istituzionali dei ceti dirigenti toscani nell'età moderna. L'indagine parte dal concetto di nobiltà civica e da un rapido esame di alcune dottrine giuridiche che ne costituiscono il supporto (Bartolo da Sassoferrato, Bartolomeo Cipolla, Pompeo Neri), per poi affrontare genesi e sviluppi in un ambiente particolarmente significativo, quello della città di Siena, dove il filologo ed erudito Celso Cittadini delineò la figura, destinata a un grande successo, della nobiltà condizionata. Viene illustrato il nesso tra la cittadinanza di reggimento, di estrazione medioevale, e l'emergere di una nuova coscienza nobiliare. I privilegi del ceto aristocratico trovarono dapprima una pacifica collocazione nell'ambito degli istituti di governo propri dell'età medicea. Gli equilibri cominciarono però a incrinarsi col regime della Reggenza lorenese, alla quale si ascrivono due importanti indagini del 1743, la prima relativa alle maisons nobles e ai singoli individui che le componevano, la seconda ai magistrats, alla loro jurisdiction e ai loro ministres. I due documenti, tratti dal fondo Consiglio di Reggenza dell'Archivio di Stato di Firenze, sono integralmente riprodotti in appendice.
2013
Rossi, Cinzia
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