Nel riferirsi alla sua teoria della legge naturale, John Locke non esita a definirla "una dottrina assai strana". Di tale dottrina questo volume tenta una reinterpretazione e un approfondimento critico, traendo spunto dalle letture "teologiche" dell'opera filosofico-politica e giuridica lockiana, ma senza trascurare l'altra faccia di quello che è stato definito il "modello creaturale", ovvero gli esiti imprevisti della riconduzione della legge naturale ai rapporto creatore-creatura. La chiave di lettura proposta ha ii proprio fuoco in quella concezione funzionalistica della correlazione tra diritti e doveri che sembra informare, se non proprio fondare, il sistema della legge naturale delineato da Locke. Si tratta di una correlazione che non intercorre solo tra diritti propri e doveri altrui, come detta la formula corrente, ma, prima ancora, tra diritti e doveri che fanno capo a uno stesso soggetto, tanto che i doveri dei quali il singolo è chiamato a farsi carico finiscono per configurarsi quale presupposto logico-deontologico e fondamento esclusivo dei suoi stessi diritti. La legittimazione trattate doveri nell'esercizio dei propri diritti si rivela altresì una lente di ingrandimento che consente di riesaminare alcuni temi cruciali della riflessione giuridico-politica lockiana facendoli emergere in "contesti" particolarmente significativi, certo non estranei all'opera e alla biografia di Locke.
Una dottrina «assai strana». Locke e la fondazione teologico-deontologica dei diritti
BELLONI, ILARIO
2011-01-01
Abstract
Nel riferirsi alla sua teoria della legge naturale, John Locke non esita a definirla "una dottrina assai strana". Di tale dottrina questo volume tenta una reinterpretazione e un approfondimento critico, traendo spunto dalle letture "teologiche" dell'opera filosofico-politica e giuridica lockiana, ma senza trascurare l'altra faccia di quello che è stato definito il "modello creaturale", ovvero gli esiti imprevisti della riconduzione della legge naturale ai rapporto creatore-creatura. La chiave di lettura proposta ha ii proprio fuoco in quella concezione funzionalistica della correlazione tra diritti e doveri che sembra informare, se non proprio fondare, il sistema della legge naturale delineato da Locke. Si tratta di una correlazione che non intercorre solo tra diritti propri e doveri altrui, come detta la formula corrente, ma, prima ancora, tra diritti e doveri che fanno capo a uno stesso soggetto, tanto che i doveri dei quali il singolo è chiamato a farsi carico finiscono per configurarsi quale presupposto logico-deontologico e fondamento esclusivo dei suoi stessi diritti. La legittimazione trattate doveri nell'esercizio dei propri diritti si rivela altresì una lente di ingrandimento che consente di riesaminare alcuni temi cruciali della riflessione giuridico-politica lockiana facendoli emergere in "contesti" particolarmente significativi, certo non estranei all'opera e alla biografia di Locke.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.