La ricerca risale al 2007 e parte dalla constatazione che gli scandali finanziari succedutisi negli anni immediatamente precedenti hanno fatto riemergere la centralità del tema dei rapporti tra banca e industria. La letteratura evidenziava infatti che quegli episodi erano legati alla inestricabile confusione dei ruoli assunti dai vari soggetti operanti nel mercato finanziario e alla relativa conflittualità di interessi, ormai divenuta epidemica. Visto che il rapporto tra banca e industria rappresenta una delle manifestazioni più sintomatiche tanto di quella confusione quanto di quella conflittualità, si giustificava una rinnovata riflessione sui rapporti tra banca e industria. Nell’ambito di questo tema di ricerca e di fronte agli stimoli provenienti dalla realtà, la dottrina reagiva solitamente ritenendo che il rapporto banca-industria non potesse essere rimesso alla libera determinazione del mercato e ritenendo attenuabili gli effetti negativi del rapporto banca-industria rendendo più rigida la relativa disciplina e rafforzando il principio della separatezza, il quale è vigente nel nostro ordinamento sin dalla legge bancaria del 1936 proprio ad esprimere avversione a quelle commistioni tra gestione bancaria e gestione industriale che, producendo una confusione tra i ruoli di erogatore di fondi e di prenditore di fondi in capo ad uno stesso soggetto, danno inevitabilmente luogo ad una concentrazione di conflitti di interesse quantitativamente maggiore e qualitativamente diversa rispetto a quella ordinariamente riscontrabile nel governo di una società singolarmente considerata, con la conseguenza di rendere possibile l’adozione di delibere di concessione di credito a condizioni privilegiate e indipendenti dalla selezione del merito creditizio e la produzione dei connessi rischi sistemici. Obiettivo della ricerca è verificare se la regolamentazione italiana abbia o meno l’attitudine a dare appropriata soluzione ai problemi di regolamentazione posti dal fatto economico del rapporto banca-industria e, in ipotesi, verificare se sia o meno plausibile suggerire l’elaborazione di modelli regolamentari alternativi.
Fenomenologia e regolamentazione del rapporto banca-industria. Dalla separazione per soggetti alla separazione per ruoli
BENOCCI, ALESSANDRO
2007-01-01
Abstract
La ricerca risale al 2007 e parte dalla constatazione che gli scandali finanziari succedutisi negli anni immediatamente precedenti hanno fatto riemergere la centralità del tema dei rapporti tra banca e industria. La letteratura evidenziava infatti che quegli episodi erano legati alla inestricabile confusione dei ruoli assunti dai vari soggetti operanti nel mercato finanziario e alla relativa conflittualità di interessi, ormai divenuta epidemica. Visto che il rapporto tra banca e industria rappresenta una delle manifestazioni più sintomatiche tanto di quella confusione quanto di quella conflittualità, si giustificava una rinnovata riflessione sui rapporti tra banca e industria. Nell’ambito di questo tema di ricerca e di fronte agli stimoli provenienti dalla realtà, la dottrina reagiva solitamente ritenendo che il rapporto banca-industria non potesse essere rimesso alla libera determinazione del mercato e ritenendo attenuabili gli effetti negativi del rapporto banca-industria rendendo più rigida la relativa disciplina e rafforzando il principio della separatezza, il quale è vigente nel nostro ordinamento sin dalla legge bancaria del 1936 proprio ad esprimere avversione a quelle commistioni tra gestione bancaria e gestione industriale che, producendo una confusione tra i ruoli di erogatore di fondi e di prenditore di fondi in capo ad uno stesso soggetto, danno inevitabilmente luogo ad una concentrazione di conflitti di interesse quantitativamente maggiore e qualitativamente diversa rispetto a quella ordinariamente riscontrabile nel governo di una società singolarmente considerata, con la conseguenza di rendere possibile l’adozione di delibere di concessione di credito a condizioni privilegiate e indipendenti dalla selezione del merito creditizio e la produzione dei connessi rischi sistemici. Obiettivo della ricerca è verificare se la regolamentazione italiana abbia o meno l’attitudine a dare appropriata soluzione ai problemi di regolamentazione posti dal fatto economico del rapporto banca-industria e, in ipotesi, verificare se sia o meno plausibile suggerire l’elaborazione di modelli regolamentari alternativi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.