Giuseppe Ferrari, i "democratici" e la Convenzione

La convenzione conclusa il 15 settembre 1864 rappresentò uno snodo politico cruciale per i democratici italiani, intendendo con questo approssimativo termine il variegato, e assai disunito, fronte che andava dalla Sinistra parlamentare ai nuclei mazziniani più intransigenti. Nel saggio viene preso in esame un punto di vista peculiare, per molti versi eterodosso ma dotato di un peso non trascurabile, quello proposto da Giuseppe Ferrari. Come accadde in altri momenti della vita politica post-unitaria, anche in quell’occasione emersero il rigoroso approccio analitico di Ferrari e l’indipendenza della sua condotta parlamentare. Ne sarebbe conseguito – almeno in apparenza – il sostanziale isolamento politico del filosofo, ma al contempo la sua analisi sarebbe risultata per molti versi chiarificatrice nei confronti di molti nodi irrisolti, contraddizioni e incoerenze che contraddistinguevano il fronte degli oppositori del governo.