I convegni tra storici russi e italiani che si svolsero a Roma nella seconda metà degli anni ’60 del Novecento, gli unici per i quali accanto alle relazioni si siano conservati anche i testi degli interventi e delle discussioni, sono il frutto migliore del periodo che si aprì all’inizio di quel decennio, nel pieno della destalinizzazione e del disgelo sovietici, con l’arrivo alla guida di Italia-Urss di uno storico come Paolo Alatri, intellettuale comunista formatosi originariamente nel Partito d’azione. Dal 1966 all’interno di tali convegni venne istituita, non senza discussioni, anche una sezione dedicata alla storia dei rapporti italo-russi, che si rivelò particolarmente efficace nel fare emergere le identità storiografiche e politiche dei vari partecipanti dei due paesi. Attraverso le corrispondenze di quegli anni tra Paolo Alatri, Giuseppe Berti e Franco Venturi, e sullo sfondo delle relazioni e delle discussioni di quei convegni, appare evidente anche il progetto, da parte italiana, di approfittare di tali incontri per cercare di rivitalizzare la tradizione dell’intelligencija dell’epoca pre-sovietica (o pre-staliniana), riconnettendola al resto d’Europa.

Istoriografičeskaja ottepel’: konferencii ital’janskich i sovetskich istorikov v Rime

VENTURI, ANTONELLO LIVIO
2014-01-01

Abstract

I convegni tra storici russi e italiani che si svolsero a Roma nella seconda metà degli anni ’60 del Novecento, gli unici per i quali accanto alle relazioni si siano conservati anche i testi degli interventi e delle discussioni, sono il frutto migliore del periodo che si aprì all’inizio di quel decennio, nel pieno della destalinizzazione e del disgelo sovietici, con l’arrivo alla guida di Italia-Urss di uno storico come Paolo Alatri, intellettuale comunista formatosi originariamente nel Partito d’azione. Dal 1966 all’interno di tali convegni venne istituita, non senza discussioni, anche una sezione dedicata alla storia dei rapporti italo-russi, che si rivelò particolarmente efficace nel fare emergere le identità storiografiche e politiche dei vari partecipanti dei due paesi. Attraverso le corrispondenze di quegli anni tra Paolo Alatri, Giuseppe Berti e Franco Venturi, e sullo sfondo delle relazioni e delle discussioni di quei convegni, appare evidente anche il progetto, da parte italiana, di approfittare di tali incontri per cercare di rivitalizzare la tradizione dell’intelligencija dell’epoca pre-sovietica (o pre-staliniana), riconnettendola al resto d’Europa.
2014
978-5853190092
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